Benedetto Levi: iliad diventerà operatore convergente fisso mobile entro il 2024
La seconda parte della conferenza Capital Markets Day si concentra su Iliad in Italia, che ha oggi 7 Maggio 2019 comunicato di aver raggiunto i 3,3 milioni di utenti. Il Gruppo ritiene che siano rintracciabili tutte le condizioni che avevano garantito il successo di Free Mobile e punta entro il 2024 a raggiungere la convergenza fisso-mobile.
Thomas Reynaud, CEO del Gruppo Iliad, ricorda le tappe che hanno caratterizzato il successo di Iliad nel mercato Italiano. Si cita l’esplosivo ingresso il 29 Maggio 2019, basato sui quattro valori del marketing di Iliad: semplicità, innovazione, trasparenza e agilità.
Iliad sottolinea però come il “magnifico debutto” di Iliad non si sia ancora trasformato, chiaramente, in una crescita redditizia. L’obiettivo del break-even dell’EBITDA non è però eccessivamente lontano e resta raggiungibile con una quota di mercato inferiore al 10%.
Dopo la presentazione, prende la parola Benedetto Levi, CEO di Iliad Italia, che presenta al pubblico il variegato team che ha contribuito al successo italiano, costituito, tra gli altri, da Nicolas Thomas, Massimiliano Coppolecchia, Leonardo Giuliodori, Roberto Barbadoro e Giuseppe Nistico.
Benedetto Levi apre il suo intervento mostrando come, nel 2017, il mercato italiano in termini di valore fosse equamente suddiviso tra fisso e mobile, ciascuno del valore di 16 miliardi di euro. Iliad Italia ha colto l’occasione nel mobile e vuole continuare ad innovare nel suo segmento di riferimento, come già fatto per mezzo della distribuzione con le Simbox e con le dinamiche di acquisto online.
Proprio il sistema distributivo è considerato una delle ragioni degli ottimi risultati in termini di vendite, avendo diffuso le offerte Iliad in tutta Italia a fronte di un costo estremamente limitato.
Prende poi la parola Massimiliano Coppolecchia, che mostra in una slide l’attuale portafoglio di frequenze di Iliad Italia, considerato assolutamente paragonabile agli altri concorrenti anche in termini di performances. In basso, le frequenze attualmente detenute da Iliad, suddivise in ordine e paragonate a quelle degli altri operatori. La maggiore differenza si nota nelle frequenze ad elevata banda.
In tal senso, si sottolinea che gli assets di Iliad Italia risultano anche superiori rispetto a quelli di Free durante il suo lancio in Francia nel 2012: Iliad Italia ha infatti un portafoglio di frequenze molto più complesso e variegato grazie alla recente Asta. Inoltre, Iliad Italia ha accesso a circa 8.000 siti di Wind Tre, 10.000 di Cellnex e 12.000 di INWIT, a cui si affiancano gli accordi di roaming per dieci anni con Wind Tre e il RAN sharing.
Quanto fin qui presentato da Iliad costituisce il punto di partenza per una riflessione che mira a dimostrare come, in un mercato simile a quello francese del 2012, Iliad Italia abbia tutte le caratteristiche necessarie per replicare il successo di Free Mobile in Francia. Adesso, anche grazie all’accordo con Cellnex, l’azienda avrà modo di velocizzare lo sviluppo dei propri siti, un obiettivo che costituisce il punto focale della strategia dedicata all’Italia.
L’analisi della strategia italiana si conclude con una notizia che molti utenti stavano attendendo: Benedetto Levi parla del mercato fisso in Italia e delle possibilità future per Iliad. Il giovane CEO del quarto operatore italiano mostra che il segmento è caratterizzato da diverse offerte wholesale che Iliad potrebbe sfruttare a suo vantaggio, come quella di Open Fiber. Inoltre, in Italia la convergenza fisso-mobile sembrerebbe assai limitata, offrendo un ampio margine di manovra per adeguare la strategia d’ingresso.
Per tutte queste ragioni, Iliad rende ufficialmente nota la sua strategia in Italia: l’operatore punta a diventare un operatore convergente entro il 2024, proponendo le sue offerte anche per la rete fissa. A supporto dell’obiettivo di lungo periodo, Iliad dovrà continuare a espandere la sua rete, ottimizzando il roll-out delle frequenze con lo scopo di migliorare la copertura. Come noto, l’azienda punta a raggiungere circa 3500 siti equipaggiati entro la fine del 2019 e circa 12.000 entro il 2024, che gestiranno gran parte del traffico complessivo.
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