Torna a decollare, dopo le vacanze pasquali, l’asta per le frequenze 5G in Germania, che supera adesso i 5,5 miliardi di euro e si avvicina ancor di più all’esito dell’asta italiana. E le polemiche sull’eccessivo sforzo economico degli operatori non si arrestano.
Al 234° round, l’Asta 5G in Germania, indetta dal Bundesnetzagentur, ha raggiunto il valore complessivo di 5.532.306.000 euro.
Attualmente, per quanto concerne i blocchi da 2 GHz, Deutsche Telekom detiene quattro offerte migliori, insieme a Vodafone mentre Telefonica e Drillisch Netz presiedono due blocchi ciascuna. In questa categoria, l’offerta maggiore è quella di Vodafone per 213.816.000 euro, seguita a ruota da due di Deutsche Telekom per poco più di 213.000.000 euro; nel complesso, tutte le offerte per i blocchi “classici” si aggirano sui 211/13 milioni di euro.
Per quanto concerne invece le frequenze da 3,6GHz, tutte le offerte hanno superato i 100 milioni di euro, ad eccezione del primo blocco, sul quale gli operatori hanno iniziato a puntare solamente da pochi giorni.
In questa categoria, Deutsche Telekom detiene otto blocchi, seguita da Vodafone e Telefonica con sette blocchi e da Drillisch Netz con sei blocchi. Ma la competizione è ancora molto accesa, con un recentissimo sorpasso da parte di Deutsche Telekom ai danni di Vodafone.
In basso, una panoramica dell’asta per i blocchi da 3,6GHZ, in cui la competizione sembra ancora vivace. Nessuna novità, invece, per le frequenze da 2 Ghz.
Dopo alcune giornate di quiete, in cui la cifra di 5,3 miliardi di euro sembrava costituire la somma definitiva per il Governo tedesco, gli operatori hanno ripreso a dare battaglia per aggiudicarsi le preziose frequenze suddivise in 41 lotti. Sono state superate anche le più ottimistiche previsioni degli analisti, che si aspettavano un ammontare complessivo compreso tra i 3 e i 5 miliardi di euro.
Ma gli operatori continuano a dichiarare che l’eccessivo investimento per l’asta finirà per compromettere il celere sviluppo del 5G: come affermava il CEO di Deutsche Telekom in occasione dello stallo a quota 5,3 miliardi, saranno prevalentemente gli utenti a pagare il prezzo dell’Asta tedesca delle frequenze, che potrebbe finire per privare le aziende dei capitali adeguati per lo sviluppo delle infrastrutture e per il rispetto dei rigidi vincoli fissati dal Governo tedesco per i vincitori.
È infatti richiesta una copertura di almeno 100 Mbit al secondo entro il 2022, per almeno il 98% delle abitazioni e delle famiglie. Inoltre, in tutte le strade federali della Germania dovrà essere garantita una latenza inferiore ai 10 ms.
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