Si è conclusa l’assemblea di TIM, in cui i soci hanno approvato il bilancio del 2018. Il dietrofront di Vivendi ha regalato una speranza di maggiore stabilità al Gruppo, ma i punti del giorno non si esaurivano con la proposta di revoca degli amministratori.
All’Assemblea ha partecipato il 67% circa del capitale sociale della Società, che ha approvato il bilancio al 31 Dicembre 2018, conclusosi con una perdita netta di circa 1.854 milioni di euro, che verrà coperta sfruttando le riserve dell’azienda.
E’ stato poi approvato il pagamento del dividendo privilegiato alle sole azioni di risparmio, con una distribuzione delle riserve per 2,75 centesimi ad azione. Il pagamento del dividendo inizierà a partire dal 26 Giugno 2019, con stacco cedola il 24 Giugno 2019.
Per quanto concerne invece gli altri punti, il comunicato ufficiale di TIM rende noto che l’Assemblea non ha approvato a politica di remunerazione di TIM per il 2019 e ha respinto l’aggiornamento del Long-Term Incentive Plan per il 2018. L’aggiornamento riguardava uno dei due parametri di performance, e più precisamente l’obiettivo del flusso di cassa netto cumulato nel triennio incentivato.
Per finire, l’Assemblea dei soci ha conferito l’incarico di revisore dei conti a Ernst & Young, per il periodo compreso tra il 2019 e il 2027.
Si ricorda che proprio l’aspetto della nomina dei revisori dei conti era stato ampiamente criticato da Vivendi, che affermava come, nonostante la forte raccomandazione del Collegio Sindacale, il CdA di TIM avesse deciso di non convocare l’assemblea per la nomina, costituendo quello che è stato definito come “un abuso che infrange ogni regola di governance e genera disorganizzazione”.
E partendo da questa considerazione, Vivendi aveva giustificato la seconda richiesta inserita nell’ordine del giorno dell’Assemblea odierna, ovvero la revoca dell’incarico a cinque amministratori delegati di TIM, tra cui figurava il Presidente Fulvio Conti, accusato, insieme ad altri quattro nomi di spicco del management di TIM, di avere messo in atto delle politiche di governance destabilizzanti e tali da porre in serio pericolo l’azienda.
Ma dopo il discorso di apertura di Luigi Gubitosi, che invitava a riconsiderare una mossa che avrebbe causato ulteriori fratture all’interno di TIM, Vivendi ha ritirato la sua proposta di revoca. Il Fondo Elliott ha apprezzato il dietrofront del socio di maggioranza francese, parlando di una vera e propria vittoria per il Gruppo TIM, che potrà adesso affrontare le sfide future con una maggiore serenità.
Auspicando adesso una nuova fase di distensione e cooperazione, il Fondo di Paul Singer ha rinnovato il suo pieno supporto per il nuovo Amministratore Delegato, Luigi Gubitosi, per il resto del board e per gli amministratori indipendenti di TIM.
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