L’AGCOM ha deliberato su una controversia tra un’utenza business e VoipVoice, legata alla vicenda dell’interruzione del servizio per Digitel Italia per la sua morosità. L’Autorità ha accertato la responsabilità di Digitel Italia, per le sue condotte scorrette e lesive ai danni di VoipVoice e dell’utente.
La controversia si basa sull’interruzione del servizio VoipVoice erogato a un utente business, nel corso del 2017. L’operatore Digitel, nel Febbraio di quell’anno, ricevette la prima diffida ad adempiere da parte di TIM, per una serie di pagamenti di fatture per servizi wholesale e per il provisioning.
Qualche mese dopo, accertata la costante morosità di Digitel Italia, TIM inviò una seconda diffida ad adempiere, intimando a Digitel Italia di comunicare ai clienti l’avvenuta cessazione del rapporto contrattuale, qualora non si fosse adempiuto alla diffida.
E l’operatore VoipVoice è proprio uno switchless reseller che si è affidato al fornitore Digitel Italia. A cascata, dunque, l’interruzione dei servizi da parte di TIM per mancati pagamenti si è riflessa sull’operatore VoipVoce e sull’utenza business che chiede lo storno degli importi addebitati durante il disservizio e un indennizzo per l’interruzione dei servizi.
L’AGCOM ha ricordato che, il 10 Novembre 2017, Digitel ha cessato l’erogazione dei suoi servizi ai suoi clienti, tra cui VoipVoice, per un contenzioso in atto con TIM. Ma l’operatore VoipVoice ne ha avuto notizia solo dopo la pubblicazione del comunicato stampa sul sito di Digitel Italia.
Il giorno successivo, VoipVoice ha inoltrato all’AGCOM una segnalazione e ha informato i suoi clienti. L’Autorità ha immediatamente ordinato la cessazione dei comportamenti lesivi dei diritti degli utenti, fissando una procedura tecnica per la risoluzione del problema e confermando l’assenza di responsabilità degli operatori reseller. Per queste ragioni, in sede di controversia, VoipVoice ha dichiarato di essere totalmente esente da qualsiasi responsabilità nei confronti dell’utente.
Dal canto suo, invece, Digitel Italia non ha prodotto alcuna memoria difensiva.
L’Autorità ha dunque dovuto tenere conto di diversi aspetti. In primo luogo, è stato confermato che VoipVoice non è ritenibile responsabile dei disservizi causati dalla cessazione dei servizi di Digitel Italia. Eventi di questo tipo, infatti, essendo indipendenti dalla volontà di VoipVoice, possono essere assimilati alla “causa di forza maggiore”.
Inoltre, per non essere stata avvertita preventivamente, come intimato a Digitel, VoipVoice è stata anch’essa oggetto di una condotta considerata lesiva e scorretta.
Per queste ragioni, è stato stabilito che VoipVoice non è soggetta al pagamento dell’indennizzo, però dovrà stornare i costi addebitati durante il disservizio. Sarà invece Digitel Italia a pagare l’indennizzo al cliente, fissato a 480 euro, oltre a un rimborso delle spese di procedura, a causa del comportamento tenuto durante il procedimento.
Si ricorda che il sito dell’azienda non è più disponibile e il numero della sede legale è stato da tempo disattivato. Il silenzio attorno a Digitel Italia si è esteso anche al suo operatore virtuale, SimPiù, che, secondo fonti verificate, ha ufficialmente cessato la sua attività.
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