Reti 5G

Smart City: un assaggio delle città del futuro nel Road to 5G di Wind Tre

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In occasione del Road to 5G di Wind Tre, avvenuto ieri, 15 Marzo 2019, diversi protagonisti della trasformazione digitale hanno discusso sul concetto di Smart City, la città del futuro in cui tutto sarà connesso.

A presentare le Smart Cities è stato Paolo Cellini, manager di lunga esperienza internazionale e docente di Economia Digitale Luiss VP BI Octo Telematics, dichiarando che il mondo sta andando sempre più verso una dimensione urbana, intesa come maggiore concentrazione delle persone nei centri urbani, a causa della rivoluzione digitale.

Cellini è dell’idea che l’uomo è arrivato, grazie alla tecnologia, ad avere un potenziamento senza precedenti, infatti, l’essere umano, al giorno d’oggi, condivide, coopera e vive in un modo completamente diverso dai suoi predecessori.

Per Cellino, nella storia dell’umanità, non si era mai visto una quantità di beni digitali gratuiti a disposizione con 2 milioni di app gratis tra mappe, email, la capacità di fare foto e molto altro di cui ormai l’uomo non riesce più a farne a meno.

Infatti, secondo un esperimento sociale di un gruppo di economisti americani, in cui è stato chiesto a 200 mila campioni di proporre una cifra per rinunciare ad alcuni servizi digitali, è emerso che, in media, un individuo rinuncia alla search di Google per 1 anno in cambio di 20 mila dollari.

Entrando più nel concetto di 5G, Maria Rita Spada, Architecture & Remedies Management Wind Tre, afferma che l’azienda delle telecomunicazioni, in collaborazione con imprese estere e del territorio, centri di ricerca ed Università, sta realizzando dei passi importati per la creazione di un ecosistema cooperativo al fine di sviluppare dei nuovi modelli di centro abitato.

La città, di fatto, rappresenta un modo per riprodurre le persone che la abitano, infatti, nell’800, era vista come luogo di produzione, ma adesso è necessario cambiare il modello e andare verso quello che vengono definite le Smart Cities, secondo Spada.

Luca Vignaroli (RAI Research Centre), invece, entra nel dettaglio parlando del Progetto 5G, in sviluppo a Bristol, Barcellona e Lucca, con lo scopo di migliorare e sperimentare i case uses del 5G, fra cui creare una sinergia tra le reti ed gli utilizzatori, ma anche sviluppare nuovi contenuti multimediali e immersivi.

Antonio Albanese, Senior System Engineer Italtel, parla, invece, del progetto 5G Essence, che affronta i paradigmi di Edge Cloud computing e Small Cell-as-a-Service (SCaaS), alimentando i driver e rimuovendo le barriere nel mercato delle Small Cell (SC). Egli afferma che il progetto delle Smart Cities non riguarda solo il portare maggiore banda all’utilizzatore, ma soprattutto sicurezza con un sistema di videosorveglianza cittadina per il riconoscimento di volti, persone, targhe e implementazione della rete dei first responders, ovvero Vigili del Fuoco, Ambulanza etc.

La docente dell’Università di Bologna, Carla Raffaelli, parla di consapevolezza digitale che è una condizione necessaria per qualsiasi cambiamento, come ad esempio il 5G, che è una vera e propria trasformazione digitale.

Per introdurre la rete di quinta generazione, devono essere compresenti tre elementi fondamentali: Digital Trasformation, Digital innovation (azione di valorizzazione del digital) e Digital Enpowerment, ovvero la consapevolezza digitale dei cittadini che permetterà di abbracciare, in maniera naturale, la nuova tecnologia.

Per creare consapevolezza digitale, secondo Raffaelli, bisogna sviluppare un modello di inclusione partecipativa, in cui i cittadini propongo nuove idee e problematiche sentendosi, in questo modo, parte del progetto.

La rete 5G, al di là delle decine di miliardi necessari per realizzare l’infrastruttura, si tradurrà in un numero enorme di elementi software che dovranno essere gestiti opportunamente per dar luogo alle applicazioni dedicate al cittadino e di conseguenza, per Raffaelli, ci sarà bisogno di competenze adatte a implementare queste nuove tecnologie.

Mattia Bastianini, coordinatore Progetto 5G Estra, parla dei piani innovativi multisettore in ottica Smart City, tra cui implementazione della sorveglianza cittadina, distribuzione gas e Internet of Things.

Egli afferma che, nelle future Smart City, ci saranno tecnologie e servizi innovativi, maggiori e più efficienti servizi ai cittadini, infrastrutture connesse ed energicamente sostenibili, dispositivi in grado di rilevare ed elaborare informazioni sull’ambiente circostanti. Tutto questo è attualmente in sperimentazione a Prato, in cui Estra è use case leader di Iot e Sensori e Videosorveglianza.

Nell’ambito di e-city dice la sua anche l’Head of Project Management Innovation e Product Lab Enel X, Luca Mastroantonio. Enel X è una neonata divisione di Enel con lo scopo di offrire prodotti e servizi digitali ai cittadini tra cui efficienza energetica, illuminazione a controllo remoto, videosorveglianza e avanzati sistemi di Big Data.

Dei prodotti, già funzionante lanciato da Enel, sono i pali elettrici smart, capaci di modulare autonomamente l’intensità della luce in base al profilo orario ed il traffico presente in quel determinato momento grazie alle telecamere intelligenti.

Conclude il discorso sulle Smart City, Riccardo Amoroso, Head of e-City Enel, dichiarando che le nuove città devono essere digitali, sostenibili e partecipate.

Infatti, egli sostiene che i cittadini devono essere attivi e parte di questa rivoluzione, segnalando eventuali problemi e necessità per risolverli istantaneamente. Il fatto che la Smart City sia un concetto molto variegato, come quantità di tecnologie, servizi, soggetti e stakeholders coinvolti, richiede capacità di fare sinergia tra questi diversi attori al fine di erogare e implementare servizi a valore aggiunto per i cittadini.

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