L’operatore congiunto Wind Tre ha recentemente incontrato le segreterie nazionali dei sindacati SLC CGIL, FISTEL CISL e UILCOM-UIL, per discutere della situazione attuale dell’azienda, in seguito all’arrivo di iliad e all’intensificarsi della concorrenza nel settore delle telecomunicazioni.
I vertici aziendali, come riporta il comunicato dei sindacati, hanno attentamente descritto le sfide e le difficoltà del settore, come l’eccessiva frammentazione degli operatori e l’alto tasso di portabilità. Wind Tre ha affermato di aver riscontrato una maggiore stabilità nel mercato fisso, mentre nel mobile, come noto, è stata persa una quota significativa.
L’azienda ha ricordato come la sua strategia, adesso, sarà rivolta principalmente al miglioramento della qualità della rete, che dovrebbe permettere di accrescere la customer base nel mobile e sul segmento business.
In tal senso, evidentemente, Wind Tre fa riferimento alla sua rete unica. L’operatore starebbe infatti accelerando il suo processo di sviluppo della rete grazie ai due partner in campo, vale a dire Ericsson e ZTE. Nello specifico, nel mese di Febbraio 2019, sono 32 le province in cui i lavori per l’unificazione della rete dei due brand è stata dichiarata conclusa.
La lista delle città è la seguente: Verbano Cusio Ossola, Biella, Novara, Monza e Brianza, Vercelli, Venezia, Milano, Asti, Alessandria, Trieste, Modena, Macerata, Fermo, Bologna, La Spezia, Prato, Rimini, Ascoli Piceno, Terni, Teramo, Caserta, Bari, Cosenza, Crotone, Catanzaro, Vibo Valentia, Agrigento, Enna, Caltanissetta, Ragusa, Medio Campidano e Carbonia Iglesias.
Ai sindacati, Wind Tre ha dichiarato di voler accelerare tale processo di unificazione con lo scopo di utilizzare al meglio i 21.000 siti presenti sul territorio nazionale. Ma il potenziamento delle infrastrutture non potrà non coinvolgere anche la nuova rete 5G.
In merito, Wind Tre ha confessato di aver acquisito nel corso dell’asta per le frequenze dei “lotti minoritari” rispetto ai concorrenti, ma comunque sufficienti per investire e commercializzare i servizi 5G.
Come aveva infatti affermato Jeffrey Hedberg in seguito all’esito dell’asta, Wind Tre è riuscito ad acquistare 20 MHz nella banda 3700 MHz e 200 MHz nella banda 26GHz, che permetteranno di lanciare i nuovi servizi 5G attraverso l’integrazione con gli attuali 30 MHz delle frequenze “5G ready” non ancora utilizzati.
E ancor più recentemente, Hedberg ha sottolineato l’importanza delle sperimentazioni 5G in Italia, che si presenta come uno dei Paesi leader dell’innovazione in questi termini. Le sperimentazioni di Wind Tre a Prato e a L’Aquila permetteranno, sottolinea il CEO dell’azienda, di coinvolgere aziende, istituzioni e università per “costruire insieme un ecosistema innovativo”.
L’azienda si è poi soffermata sull’analisi dei livelli occupazionali, fornendo ai sindacati le informazioni principali: al Giugno 2018 l’organico era formato da 6481 lavoratori, di cui 2599 commercial, 2830 technology e 1052 staff. Wind Tre ha però ridotto il numero di sedi e oltre 1600 lavoratori hanno lasciato l’azienda.
I sindacati hanno affermato di aver apprezzato l’apertura di Wind Tre, rappresentata anche dalla presenza dello staff HR, ma sono state confermate le difficoltà dell’azienda:
“C’è la necessità di grandi investimenti, con fatturati in contrazione, nuovi business tutti da realizzare, allo stesso tempo le lavoratrici e i lavoratori stanno vivendo una fase di grande incertezza. Le lavoratrici e i lavoratori di Wind Tre hanno già dimostrato di essere un valore per questa azienda e tuttora permane un grande sentimento di appartenenza che va riconosciuto e che non va distrutto.”
Per queste ragioni, il sindacato richiede a Wind Tre un confronto costante e il rispetto delle esigenze dei lavoratori. L’azienda ha dichiarato di essere disponibile a un percorso di trasparenza, così i confronti con i sindacati potranno procedere. Il prossimo, è fissato per il 13 Marzo 2019.
Le valutazioni delle rappresentanze sindacali restano dunque sospese, in attesa dei successivi incontri, poiché la delicata situazione necessita di ulteriori esami.
Wind Tre, nel corso dell’ultimo osservatorio AGCOM, ha registrato una flessione del 2,9% in termini di customer base, mostrando di essere stato l’operatore più colpito dall’arrivo di Iliad.
Laddove, infatti, TIM e Vodafone sono riusciti a mitigare l’ingresso del quarto operatore attraverso i loro secondi brand semivirtuali (Kena Mobile e ho.), Wind Tre ha sofferto una grave perdita della sua customer base, a cui si è aggiunto il già citato rallentamento della copertura di rete. Ma l’operatore congiunto, di proprietà di CK Hutchison, adesso punta sulla sua Super Rete 4.5G (il cui nome non è stato però ancora ufficializzato) con velocità fino a 1 Gigabit al secondo.
Ma, attualmente, la strategia dell’operatore volta al miglioramento dell’infrastruttura può avvantaggiare gli utenti di Iliad, che in attesa della sua rete proprietaria, opera in tecnologia Ran Sharing proprio su rete Wind, per il 3G, 4G e 4G+.
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