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I giovani e i loro problemi con la rete dati: cosa dice la ricerca condotta da Skuola.net per Tim

Il termine dei Giga a disposizione può essere sconfortante. L’assenza di segnale di rete o un’interminabile attesa per il download di un file può suscitare disperazione. Sono queste le possibili reazioni che chi è particolarmente influenzato dalla convivenza con lo smartphone può avvertire.

La ricerca che Skuola.net ha condotto per Tim si è occupata di questi casi di studio, mostrando gli atteggiamenti che i giovani di oggi potrebbero assumere davanti ad una situazione spiacevole provocata dal loro smartphone. Lo studio è stato condotto prendendo in considerazione 15.000 studenti in età compresa fra gli 11 e i 25 anni e rende un’idea del rapporto richiesto tra loro e la loro offerta telefonica.

Il punto cruciale di questo legame è la quantità del servizio offerto, e in particolar modo i Gigabyte di traffico Internet disponibili. In merito alla scelta tra chiamate illimitate e Gigabyte infiniti quasi 8 giovani su 10 – il 79% – non hanno dubbi e puntano tutto sui secondi. Più di 1 su 2 affronta decisamente male la fine del monte dati: il 46% attende con ansia il rinnovo dell’offerta, l’8% non ha questa pazienza e acquista immediatamente traffico supplementare.

Non meno importante è la qualità della rete sulla quale si naviga. Questo elemento diventa persino più importante del numero dei Giga a disposizione. Oltre 7 giovani su 10 barattano volentieri un po’ di Giga con una Rete più veloce e affidabile, forse perché la stragrande maggioranza di loro digerisce male una connessione lenta o addirittura assente, tanto da provocare il finimondo per alcuni.

Quando, ad esempio, lo smartphone naviga a singhiozzo il 62% mantiene un certo autocontrollo e dice di sentirsi infastidito ma paziente; ma il 20% ammette di andare su tutte le furie; solo il 18% sostiene di non aver nessun tipo di problema. Quando, invece, il telefono non aggancia proprio la rete dati, il 17% va subito nel panico; mentre il 45% racconta di essere un po’ a disagio (ma niente di più); aumenta, in questo caso, la platea di chi affronta la situazione con tranquillità (38%).

In questa diversa gradazione di suscettibilità la tariffa più sostanziosa può fare maggiore breccia particolarmente tra i giovani. Fissando un intervallo temporale piuttosto ristretto – 24 mesi – ben il 53% degli intervistati dichiara di aver cambiato operatore: il 33% una sola volta, il 12% due, l’8% tre o più, mentre solamente il 47% è rimasto fedele al vecchio gestore. Sono pochi (21%), invece, i “pentiti” che dopo un po’ ci ripensano e tornano all’operatore di partenza. Il motivo principale che induce al passaggio, come prevedibile, è la quantità maggiore di Giga di navigazione o minuti di conversazione (49%). Ma c’è anche chi si lascia convincere soprattutto dal prezzo inferiore dell’offerta (30%) o dalla copertura migliore della rete di quell’operatore (21%).

Alla fine, una buona fetta di ragazzi ha attualmente a disposizione una quantità notevole di Gigabyte: quasi 2 su 3 ne hanno più di dieci (il 20% più di trenta, il 18% tra 20 e 30 Giga, il 15% tra 10 e 20, il 10% sostiene di averli illimitati). Ciò, però, non è sufficiente a evitare che qualcuno (7%) li finisca nei primi giorni successivi al rinnovo dell’offerta e che più di 1 su 10 (13%) li debba gestire con cura per averne una scorta anche alla fine del mese. Ovviamente è tutto commisurato all’entità del piano dati: chi, ad esempio, ha più di 10 Giga di traffico in oltre 8 casi su 10 riesce a consumarli in maniera regolare nel periodo di fatturazione; mentre chi è al di sotto di tale soglia li esaurisce più rapidamente (con meno di cinque si scende al 66%).

Un dettaglio interessante attiene anche all’utilizzo che i ragazzi fanno dei Giga a disposizione. Circa 1 su 4 ha sostenuto di passare la maggior parte del tempo sui social network (24%). Instagram domina con il 62% dei voti la classifica di settore, staccando senza possibilità d’appello il principale rivale (in famiglia) Facebook (8%).

Subito dietro le piattaforme sociali si collocano le chat: anche qui c’è un vincitore assoluto, WhatsApp, che viene scelta come app di riferimento dai tre quarti del campione (76%).

Il terzo gradino del podio appartiene alle app di musica (19%) che compongono tuttavia un quadro più competitivo. Proprio queste ultime rappresentano un terreno impervio per gli intervistati: Il 10% ha dichiarato che esse prosciugano quasi tutti i Giga, il 7% più della metà, il 18% quasi la metà; il 37% (forse per paura) le usa pochissimo, il 28% evita direttamente.

È per questo motivo – conclude il comunicato diffuso da Tim con i dati della ricerca – che alcuni operatori mobili hanno scelto di includere nelle proprie offerte dedicate ai più giovani dei servizi di streaming musicale. È il caso ad esempio di TIM che offre TIMMUSIC senza il consumo di Giga ai propri clienti quando il servizio è utilizzato sulla rete mobile dell’operatore. Proprio per questo TIMMUSIC, che permette di ascoltare milioni di brani di tutti i generi con tutte le novità e con interviste esclusive, senza pubblicità, è parte integrante di tutta l’offerta TIM YOUNG.

I nuovi bisogni e le preoccupazioni che provengono dalla sempre più crescente presenza nella vita quotidiana delle attività svolte attraverso lo smartphone saranno gli spazi di intervento della Gigabit society, un nuovo mondo in cui i rapporti con le cose e le persone saranno sempre più gestiti da una rete che dovrà essere necessariamente efficiente e veloce.

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