Lavoro e Formazione

Asstel e Sindacati firmano un accordo per migliorare le condizioni di lavoro nell’ambito TLC

Asstel, associazione di Confindustria che rappresenta l’intera filiera delle telecomunicazioni, in data 21 Febbraio 2019 a Roma ha sottoscritto un accordo con le Organizzazioni Sindacali Slc- Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil per garantire la sostenibilità delle imprese, dell’occupazione e la qualità dei servizi per le attività dei call center.

L’Accordo Quadro, reso noto da Assotelecomunicazioni tramite un comunicato stampa, punta a tutelare il lavoro e a contrastare la concorrenza sleale sia nell’ambito delle telecomunicazioni che in aziende committenti al di fuori di questo perimetro, cercando di offrire un modello all’intero settore delle attività di call center.

Il Presidente di Asstel Pietro Guindani afferma:

“Con quest’Accordo ci proponiamo di offrire risposte efficaci al cambiamento che investe tutta la Filiera delle TLC e quindi anche il settore dei call center, con la finalità di assicurare una regolamentazione omogenea al lavoro, prevenire fenomeni di concorrenza sleale e di distorsione del mercato e di sostenere nuovi modelli di sviluppo, promuovendo la trasformazione delle competenze e l’efficienza delle imprese. Dalla condivisione dei principi e delle regole sottoscritti nell’Accordo, infatti,derivano la necessità di adottare comportamenti coerenti rispetto a quanto previsto e una maggiore capacità di gestire eventuali comportamenti difformi che dovessero presentarsi”

Al fine di contrastare il fenomeno del dumping contrattuale, cioè la realizzazione di contratti firmati da organizzazioni non dotate dei necessari requisiti di rappresentatività che applicano forme di ribasso delle Tabelle del Ministero del Lavoro, Asstel e le Organizzazioni Sindacali hanno sollecitato l’intervento di Istituzioni competenti e hanno imposto l’applicazione del Contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) TLC per le attività di call center.

Asstel

Nello specifico l’Accordo Quadro, relativamente all’affidamento in outsourcing di servizi di Customer Care, prevede che le aziende facciano riferimento alle suddette Tabelle elaborate dal Ministero del Lavoro per l’assegnazione di attività in appalto o subappalto.

A questo proposito i Segretari Generali Fabrizio Solari (SLC-CGIL), Vito Vitale (FISTELCISL), Salvo Ugliarolo (UILCOM-UIL) hanno voluto sottolineare quanto segue:

“Particolare rilievo riveste l’applicazione del costo medio del lavoro come definito dalle Tabelle del Ministero del Lavoro che costituisce una misura, a tutela del lavoro e dei lavoratori, che abbiamo voluto introdurre pattiziamente, nel Settore TLC, anche per i nuovi affidamenti tra privati. Questa previsione verrà applicata in concomitanza dei nuovi affidamenti che interverranno per le attività di call center in appalto e in sub appalto dopo la data di firma dell’Accordo. Questo comporta che per le attività di call center, tipicamente “Labour intensive”, la competizione tra imprese dovrà sempre più orientarsi sugli elementi di qualità del servizio”.

Nel caso di un cambio d’appalto per le stesse attività di call center, l’Accordo tra Asstel e le Organizzazioni Sindacali prevede il pieno rispetto della “clausola sociale” per tutelare i lavoratori coinvolti e rispettare la libertà di impresa.

Per quanto concerne le attività di outbound, che puntano all’acquisizione di clienti, Asstel e i Sindacati hanno riconfermato la validità di un Accordo dell’1 Agosto 2013 relativo al trattamento economico dei collaboratori coordinati e continuativi addetti ad attività di vendita, recupero crediti o ricerche di mercato, per i quali è stato fissato un compenso base per un lavoro autonomo e un intervento in materia di Welfare sanitario.

Per quanto riguarda gli incentivi pubblici riconosciuti alle imprese che assumono personale, Asstel e le Organizzazioni Sindacali hanno richiesto maggiori controlli e più misure per evitare casi di concorrenza sleale tra le aziende e conseguenti crisi occupazionali.

L’Accordo è dedicato in parte anche all’ambito Formazione, Politiche Attive e Passive del lavoro, in cui si prevede lo sviluppo di programmi di formazione sulle competenze digitali dei lavoratori, prevenendo così l’obsolescenza professionale e agevolando i processi di riconversione. Asstel e Sindacati puntano a rendere più dinamico il mercato del lavoro favorendo i processi di turn-over e vorrebbero istituire un Fondo di Solidarietà per la filiera TLC al fine di affrontare i mutamenti che stanno investendo il mondo del lavoro a causa di una crescente digitalizzazione.

Inoltre Asstel e le Organizzazioni Sindacali, per proteggere i lavoratori dei call center in outsourcing, hanno chiesto al Ministero del Lavoro che anche per loro siano previsti gli stessi ammortizzatori sociali (che rientrano nel Fondo di Integrazione Salariale) già fruibili dalle aziende inquadrate a livello previdenziale nel comparto industria.

Il Presidente di Asstel Guindani e i Segretari delle Organizzazioni Sindacali che hanno sottoscritto l’Accordo hanno evidenziato come esso sia stato reso possibile da una maggiore rete di Relazioni Industriali che si va consolidando intorno al mondo delle TLC, la quale permette di affrontare al meglio i cambiamenti che stanno investendo il mercato del lavoro.

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