A Tirana il sindacato dei contact center è la prima organizzazione sindacale albanese dopo oltre 80 anni
Ieri, 18 Febbraio 2019, a Tirana, in Albania, i dipendenti dei contact centre albanesi, ossia dei servizi clienti di alcune multinazionali di scala mondiale, hanno istituito una nuova organizzazione sindacale, la prima della nazione dal 1939.
L’organizzazione sindacale costituita prende il nome di Sindacato Nazionale dei Contact Center – “Solidarietà”. Essa rappresenta 30.000 dipendenti nel settore del servizio alla clientela, in costante crescita in Albania, che prestano servizi anche ad una clientela italiana per conto di aziende come Amazon, Apple e Lottomatica; si stima, infatti, che in Albania già il 7% dei dipendenti in regola lavori in un call centre di lingua italiana.
La sera del 17 Febbraio 2019, i dipendenti hanno indetto un’assemblea per lanciare l’organizzazione sindacale e presentare istanza verso i tribunali albanesi per ottenere la legittimità.
Il comunicato ufficiale sottolinea come il sindacato in questione nasca per affrontare la lotta contro le multinazionali che operano sul territorio non rispettando appieno i diritti dei dipendenti, come Teleperformance, multinazionale leader mondale nell’offerta di servizi di contact centre con sede in Francia ed oltre 2.000 dipendenti in Albania, che è stata multata dal Ministero del Lavoro Albanese per versamenti incompleti dei contributi previdenziali.
Il capo dei lavoratori di Teleperformance in merito alla creazione del sindacato dichiara:
“Siamo la voce che sentono i clienti quando hanno bisogno di aiuto e ora, con il nostro sindacato, abbiamo una voce anche sul posto di lavoro. La formazione della nostra nuova organizzazione sindacale è un passo storico verso il miglioramento delle condizioni del nostro settore e i nostri datori di lavoro dovrebbero sedersi immediatamente a un tavolo per negoziare un contratto collettivo a livello di settore”.
La creazione di un’organizzazione sindacale, dopo così tanto tempo, è stata sostenuta dall’ICSE (Institute for Critique and Social Emancipation), organizzazione non governativa albanese, e da UNI Global Union, federazione internazionale attiva in 150 Paesi e rappresentante di circa 20 milioni di dipendenti nel settore dei servizi. Il Portavoce della ICSE, Bora Mema ha dichiarato:
“Vista la rapida crescita dei contact centre in Albania, dobbiamo assicurarci che questi nuovi posti di lavoro abbiano buone condizioni di lavoro e un salario equo. Non possiamo permettere che la terziarizzazione a livello mondiale da parte di aziende come Teleperformance comprometta gli standard dei lavoratori albanesi”.
Mentre Teresa Casertano, portavoce di UNI Global Union, afferma che:
“La globalizzazione dei servizi non deve essere una corsa al ribasso, e questo nuovo sindacato in Albania avrà ramificazioni in tutta Europa e nel resto del mondo”.
La costituzione di “Solidarietà” è stata sostenuta anche dai dirigenti sindacali, attivi sul territorio italiano, di SLC-CGIL (Sindacato dei Lavoratori nelle Comunicazioni, ramo della Confederazione Generale Italiana del Lavoro) e FISTEL-CISL (Federazione italiana spettacolo e telecomunicazioni, ramo della Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori), che hanno sottolineato come, in un settore globale, le problematiche dei lavoratori albanesi siano strettamente legate a quelle dei lavoratori italiani. E in tal senso, solo un approccio multinazionale può garantirne la risoluzione.
Editing Simone Allegra
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