Si è appena concluso l’evento Matera 2019: il 5G e il digitale al servizio della cultura, che si è tenuto presso la Sala della Lupa di Palazzo Montecitorio, con la presenza di numerosi rappresentanti dei più grandi attori del settore.
In apertura, ha preso la parola Roberto Fico, Presidente della Camera dei deputati, celebrando immediatamente le virtù della città di Matera, Capitale Europea della Cultura. All’importanza artistica della città, si affiancano i continui sforzi per l’innovazione e la digitalizzazione. Matera è infatti una delle città teatro della sperimentazione del 5G in Italia, selezionata dal Ministero dello Sviluppo Economico.
Nella presentazione iniziale di Roberto Fico, si fa riferimento ai vantaggi del 5G e dei servizi digitali nel settore specifico della cultura. Il Presidente fa riflettere sull’importanza di comprendere nella loro interezza i vari fattori che rendono ciascun luogo unico e prezioso. In questa chiave, la tecnologia può esaltare le identità di Matera e dei tanti siti di interesse culturale del nostro Paese, impedendo la tendenza alla loro omologazione e salvando alcuni centri storici particolarmente delicati dal turismo di massa. E nella conclusione del suo breve intervento, Fico fa riferimento alle tecnologie di Realtà Aumentata che ha avuto modo di valutare nella sala Aldo Moro, adiacente alla Sala della Lupa in cui si è tenuta la conferenza.
Prende poi la parola Mario di Mauro, Chief Innovation and Customer Experience di TIM, parlando degli sforzi dell’azienda a Matera e degli obiettivi di lungo periodo.
Essenzialmente, il compito di TIM, in quanto leader, consisterà sempre più nel lavorare sulle infrastrutture e costruire il 5G in Italia. Ma lo sforzo non sta solo nella costruzione delle infrastrutture fisiche, quanto nell’educatio: TIM punta a trasferire ai cittadini, alle imprese e alle Amministrazioni, la comprensione totale di tutti i vantaggi della rete, perché “la tecnologia, da sola, non è una rivoluzione.”
La cosiddetta rivoluzione del 5G, infatti, sarà il risultato dell’impiego della tecnologia stessa: la tecnologia è al supporto della rivoluzione. Se dunque non basta il 5G per generare una rivoluzione, ciò che occorre è che i servizi 5G siano capillari e che i principali attori mettano già sul campo tutti gli strumenti necessari per semplificare tale tecnologia.
Per Mario di Mauro, TIM è partita già nel 2016, con lo scopo di costruire un futuro che solo adesso è possibile iniziare a intravedere. E si tratterebbe di un largo anticipo motivato non da un piano di business, ma dall’interesse di iniziare a dialogare con le istituzioni e i cittadini.
La rivoluzione del sistema economico, inoltre, parte da una tecnologia sempre più vicina al territorio; lo scopo dei grandi player internazionali è quello, dunque, di coniugare l’innovazione di matrice globale con le single esigenze locali delle città italiane.
TIM afferma dunque di voler lanciare non solo una rete, ma un ecosistema vivo e funzionante, che sopravviverà anche al termine delle sperimentazioni a Matera, garantendo progetti concreti che potranno sostenere le start-up e le università locali.
Con stretto riferimento alla cultura del turismo, protagonista dell’evento, Matera sarà una città in grado di trarre grande beneficio da quanto fino ad oggi fatto. Il patrimonio artistico diventerà vetrina per il turismo estero e non solo: visitare un museo o una piazza a distanza, attraverso la digitalizzazione già avviata da TIM (si pensi a Piazza Navona e Matera stessa, con il programma “Matera Immersiva”) permetterà di rendere disponibili al pubblico luoghi poco agevoli o chiusi, oppure siti molto lontani tra loro ma connessi da un vincolo storico-culturale.
Il rappresentante di TIM ricorda inoltre che il business plan dell’azienda per il 5G guarda ai prossimi 20 anni dell’azienda e dell’Italia. Ma tutto parte da oggi, con la collaborazione, la semplicità delle tecnologie immersive e gli sforzi di Pubblica Amministrazione e aziende, che verranno supportate dalle call for startup.
È poi il turno del Presidente del CNR, Massimo Inguscio, per cui la ricerca è il motore del progresso, del futuro e dello sviluppo economico dell’Italia. E ciò vale soprattutto per il Sud, per la rinascita del Mezzogiorno, che può partire proprio dal 5G. Per Inguscio, infatti, “il Sud non è la periferia dell’Europa, ma è il centro dell’Europa allargata al mediterraneo”.
La digitalizzazione dei siti storici, in questi termini, è dunque di massima rilevanza, e il CNR coinvolgerà alcune risorse a Matera per lo sviluppo della urban intelligence. Inoltre, una delle sedi del CNR verrà portata proprio a Matera.
In conclusione, Inguscio sottolinea l’importanza delle ricerche in meccanica quantistica, che costituiscono oggi la base dell’Intelligenza Artificiale e di molti servizi del 5G. E con una metafora legata alla sua prima infanzia, paragona la rete del futuro a quella che lui, da bambino, osservava sui binari che si perdevano in lontananza.
Il testimone passa poi a Lisa Di Feliciantonio di Fastweb, che sottolinea come quello del 5G sia il primo caso di rete che coinvolge tutti gli stakeholders. Nelle sperimentazioni, infatti, sono stati coinvolti attivamente tantissimi partner, come aziende, università, ospedali e amministrazioni.
Lo scopo era proprio quello di permettere al territorio non solo di vivere l’arrivo di una nuova e attesa tecnologia, ma di partecipare in parte al suo sviluppo. La futura smart city diventa dunque beneficiaria ma anche artefice, così da influenzare e modificare il modo in cui i servizi basati sulla nuova tecnologia verranno sviluppati.
A questa prima considerazione, si aggiunge, nella valutazione del rappresentante Fastweb, la prova che il 5G sarà il motore di una trasformazione digitale in ogni campo e settore. Come ormai noto, infatti, Il 5G non sarà solamente velocità superiore, ma getterà le basi per delle nuove tecnologie che si radicheranno in tantissimi settori.
Fastweb e Leonardo, per esempio, hanno sviluppato congiuntamente delle soluzioni di sicurezza, che si basano sulla videosorveglianza ad altissima risoluzione e sulle cosiddette wearable, ovvero le videocamere indossabili che rendono possibile la raccolta di enormi quantità di dati da numerosi punti di vista diversi. Così facendo, nuove e sperimentali tecnologie come la Face recognition, l’Intelligenza Artificiale e il People Counting possono soddisfare le esigenze di sicurezza e monitoraggio delle forze dell’ordine.
Passando invece agli aspetti più legati alla valorizzazione del patrimonio culturale grazie al 5G, Fastweb si sta impegnando attivamente su dei sistemi di sensoristica che permettano di raccogliere una quantità enorme di dati da tante fonti diverse, permettendo di installare numerosi sensori, su edifici o luoghi di rilevanza artistica e culturale, per monitorare in tempo reale il loro stato di salute, adottando meccanismi predittivi che possano indicare eventuali interventi di manutenzione da effettuare per preservare nel modo ottimale il patrimonio artistico italiano.
La prima fase dell’evento si conclude con un breve intervento di Paolo Verri, direttore della fondazione Matera Basilicata 2019, che fa ancora riferimento al divario digitale presente in Italia e alla necessità di superare tali limiti cavalcando una rivoluzione che sembra promettere finalmente di poter spianare la strada anche alle startup e alle piccole aziende del meridione. E in tal senso, si evidenzia un dato drammatico: solo il 12% della produzione digitale italiana nasce nel meridione.
Ma anche per Verri, tutto passa per la formazione, che deve essere rivolta in primo luogo alle fasce più giovani della popolazione. E’ per questa ragione che nasce il progetto codec dojo, che permette ai bambini di comprendere e iniziare a raccontare il loro territorio attraverso l’informatica di base.
Dopo una breve pausa, il secondo panel viene introdotto dalle dichiarazioni cariche di orgoglio della deputata Mirella Liuzzi, da sempre interessata al tema della digitalizzazione e del 5G. Liuzzi ha voluto sottoporre in più occasioni al Parlamento il tema del digitale, sottolineandone l’importanza strategica e l’effettivo spirito pratico, tratteggiando i vantaggi più immediati e intuitivi della nuova tecnologia.
In tal senso, Liuzzi ricorda che il Governo ha stanziato quest’anno 45 milioni di euro per progetti di Intelligenza Artificiale e blockchain, compiendo di fatto un piccolo passo avanti in termini di comprensione e attenzione sull’argomento. E nel complesso, secondo stime già in passato riportate, i Paesi che decideranno di sostenere subito il 5G e investire sulla nuova tecnologia potranno generare oltre 2 milioni di posti di lavoro, facendo circolare circa 113 miliardi di euro. E proprio puntando su questi obiettivi pratici, è giusto sfruttare tutte le occasioni di discussione, al fine di trasferire alla collettività la rilevanza delle nuove tecnologie.
Enrico Bellini di Google si sofferma invece sulla coesione tra cultura e digitale:
“Il tema fondamentale è che tra cultura e digitale è necessaria, affinché entrambe le parti ne possano ottenere beneficio, una forte collaborazione. In tutti i casi, partendo dai progetti, fino alla regolamentazione.”
Per Google, la cultura globale è di estrema rilevanza e l’esempio più grande è rappresentato certamente da Google Arts&Culture, che permette agli utenti di esplorare contenuti culturali di oltre 2000 partner tra musei e istituzioni locali. L’obiettivo è quello di rendere arte e cultura accessibile a tutti, lavorando costantemente con le istituzioni per permettere di sfruttare a pieno le opportunità digitali, preservando la cultura anche per il futuro, che, grazie al digitale, “è adesso a portata di mano”.
Le tecnologie messe a disposizione possono permettere di creare delle collaborazioni durature e proficue per le future smart cities italiane. Ma oltre a basarsi sulla più “tradizionale” digitalizzazione del patrimonio artistico, Google palesa l’obiettivo di voler sperimentare nuovi modi di preservare la cultura.
Per Bellini, infatti, “per conquistare il futuro si deve partire dal presente. E partire dal presente in Italia vuol dire partire dal suo passato, un patrimonio culturale senza precedenti”. E per questo motivo, Google si augura che la vincente collaborazione tra la cultura italiana e il settore digitale possa venire ulteriormente rafforzata da istituzioni, partner e piccole imprese, che conquisteranno un palcoscenico internazionale grazie al ruolo di primo piano che Matera ricoprirà in quanto Capitale Europea della Cultura.
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