Il Presidente del cda Tim, Fulvio Conti, risponde alle parole del portavoce di Vivendi
Il Presidente del cda di Tim, Fulvio Conti, ha da poco rilasciato una dichiarazione con la quale risponde ad un portavoce di Vivendi, che qualche ora prima aveva espresso il desiderio di convocare l’assemblea prima del 15 Febbraio 2019, 30 giorni dopo il consiglio di Amministrazione.
Le dichiarazioni dell’attuale Presidente del Consiglio di Amministrazione del colosso telefonico, sono state diramate per mezzo di una nota redatta dall’ufficio stampa di Tim, nella serata di oggi, Venerdì 11 Gennaio 2019.
Fulvio Conti si dichiara innanzitutto stupito della costante capacità di Vivendi di stupirlo attribuendogli dei poteri che in realtà non possiede:
“Io in realtà sono il Presidente di un Consiglio di Amministrazione che ha una presenza significativa di autorevoli membri di nomina Vivendi (oltre al CEO della stessa Vivendi), nonché, oltre al sottoscritto, di nove consiglieri di rinomato standing che vantano totale autonomia di giudizio“.
Nel suo intervento rammenta che, in passato gli amministratori di nomina Vivendi hanno già avuto l’occasione di stare a sentire le sue esortazioni, durante il Consiglio, sul fatto di non parlare della loro partecipata TIM a mercati aperti, ma pensa, a questo punto, di non essere stato sufficientemente chiaro.
Specifica che il lavoro da lui svolto è rivolto agli interessi di tutto il parco azionisti e deve quindi tenerli in considerazioni tutti. Risponde anche alla questione Assemblea, affermando che la data di convocazione di quest’ultima, si dovrà decidere considerando l’interesse della società e di tutti gli azionisti:
“Rispettando l’azionista con il 24%, non posso trascurare di tenere in considerazione il restante 76%. Se Vivendi ha a cuore le regole di un voto democratico dovrà attendere la convocazione dell’Assemblea che sarà deliberata dal prossimo CdA del 14 Gennaio 2019, che dovrà assumere la propria decisione in totale autonomia, rispettando il Codice Civile che prevede, entro 30 giorni dalla richiesta, la convocazione di un Assemblea.“
Si pronuncia anche sul Codice Civile, sostenendo che questo non prevede alcun limite temporale per la fissazione della data della suddetta Assemblea:
“Informo i signori di Vivendi che il Codice Civile, a differenza di quanto dichiarato dal loro portavoce, non prevede un limite temporale per la fissazione della data in cui si dovrà tenere l’Assemblea, ma affida al Consiglio di Amministrazione la determinazione di una data corretta per la celebrazione dell’Assemblea che contemperi opportunamente tutti gli interessi in gioco“.
Infine, afferma di non aver predisposto nulla, ma di aver inteso per bene il desiderio della maggioranza del Consiglio di Amministrazione:
“Relativamente al tema gestionale, non ho orchestrato personalmente nulla, ma recepito la volontà della maggioranza del Consiglio di Amministrazione che ha votato la sua sfiducia nei confronti dell’ex AD Amos Genish. Più dei poteri di gestione del Gruppo che il portavoce di Vivendi mi attribuisce, vorrei porre l’attenzione sugli anni in cui Vivendi ha guidato TIM, rispetto ai miei ben 4 giorni“.
Con l’intervento di uno dei propri portavoce, Vivendi aveva voluto focalizzarsi sul ruolo ricoperto attualmente da Fulvio Conti, affermando che il motivo reale dietro questa “perdita di tempo”, ha a che fare con il fatto che il Presidente, pensando di non rappresentare più la totalità degli azionisti, cercherebbe di evitare il voto democratico.
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