Anche nel 2019, il discorso fatturazione a 28 giorni sembra ancora al centro di molte discussioni, con i consumatori che attendono ancora lo storno dei rimborsi.
In questi giorni, il TAR ha chiesto all’AGCOM di modificare la multa da più di 1 milione di euro inflitta dall’Autorità Per le Garanzie nelle Comunicazione (AGCOM) ai danni di Vodafone relativamente all’introduzione della cadenza quadrisettimanale, invece che mensile, sulla procedura di fatturazione.
Secondo quanto affermato dal quotidiano online La Republica, la decisione è arrivata dopo un ricorso con il quale Vodafone contestava una serie di delibere, a partire da quella del 19 Dicembre 2017.
In particolare, secondo il TAR, l’AGCOM avrebbe dovuto utilizzare un diverso metodo sanzionatorio, dato che la violazione della delibera AGCOM n. 121/17/CONS, relativa alla fatturazione a 28 giorni delle offerte di linea fissa o convergenti, sarebbe verificatasi nel mese di Giugno 2017.
Infatti, il TAR ha osservato che il presidio sanzionatorio utilizzato è stato modificato dalla Legge annuale per il mercato e la concorrenza, entrata in vigore il 29 Agosto 2017, che ha alterato proprio l’importo massimo della sanzione prevista.
Dalla considerazione di questi fatti, il TAR afferma “la illegittimità della sanzione irrogata di 1.160.000 euro, che va pertanto annullata con conseguente obbligo dell’Autorità di procedere alla rideterminazione”, dato che la violazione della delibera è avvenuta in data antecedente all’entrata in vigore della modifica normativa.
Non si è fatta attendere la risposta amareggiata del Codacons, secondo cui per gli utenti della telefonia non c’è pace, visto che milioni di italiani stanno ancora aspettando i rimborsi dovuti da parte degli operatori che sono obbligati a restituire in bolletta i giorni erosi agli utenti, per effetto della fatturazione a 28 giorni delle proprie offerte.
Afferma, inoltre, il Codacons: “attendiamo ora che l’agcom ridetermini al più presto la doverosa multa nei confronti di vodafone, e vigileremo sui comportamenti delle compagnie telefoniche affinché i diritti dei consumatori contro pratiche scorrette e rincari ingiustificati delle tariffe siano adeguatamente tutelati.”
Si specifica, infine, che i suddetti rimborsi erano previsti prima della fine del 2018, ma il Consiglio di Stato, in seguito ai ricorsi presentati dagli operatori, ha deciso di sospendere, fino a data da destinarsi, la validità delle sentenze del TAR del Lazio, che stabilivano l’obbligo per gli operatori telefonici Vodafone, Tim, Wind Tre e Fastweb a risarcire gli utenti entro il 31 Dicembre 2018.
Tale azione non è stata condivisa né dal CEO iliad, Benedetto Levi, né dalle varie associazioni dei consumatori, che, il 21 Dicembre 2018, hanno attaccato la decisione del Consiglio di Stato, la quale danneggia gli utenti che erano in attesa della restituzione dei giorni illegittimamente erosi.
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