Da qualche tempo ormai Vivendi ha chiuso definitivamente la piattaforma Studio+, lanciata insieme a Tim, con tanto entusiasmo, durante l’anno 2016 e dedicata ai contenuti video in forma abbreviata per dispositivi mobili.
La motivazione principale è da ricercare tra le voci circolanti sul web, riguardo a presunte perdite per un valore di circa 48 milioni di euro in meno di due anni.
Nel dettaglio, durante la fine del 2016, Vivendi decide di lanciare in Europa il proprio progetto, destinato per lo più ad un pubblico giovanile, denominato Studio+, un servizio di TV mobile dedicato alla visione di brevi contenuti, prodotti e sceneggiati per smartphone.
In Italia il prodotto viene presentato insieme al colosso delle telecomunicazioni Tim, che permetteva ai propri clienti, di accedere con una particolare offerta, ai contenuti disponibili sulla piattaforma e fruibili sul display del dispositivo mobile, dovunque e in qualsiasi momento, anche in qualità HD attraverso la rete mobile, il Wi-Fi e anche in modalità off-line in download.
Studio+ in Italia, dopo un’iniziale periodo di gratuità passa a pagamento e diventa disponibile mediante la sottoscrizione di un abbonamento mensile o settimanale al costo rispettivo di 1,49 euro ogni 7 giorni e di 3,99 euro ogni 30 giorni e successivamente per mezzo dell’iniziativa Tim Show torna ad essere gratis (con disattivazione automatica) per tutti i clienti Tim privati prepagati con offerta dati attiva fruibile dal 1 dicembre 2017 al 31 Dicembre 2018.
Il servizio che ha offerto serie brevi, di episodi di 10 minuti di svariati generi (azione, thriller, avventura, horror, romantico e commedie), è stato però anche integrato in alcune promo di Tim (esempio: carte natalizie TIM SuperGiga 2016) per quanto riguarda la Penisola, e di altri operatori per il resto dei Paesi europei in cui era disponibile.
Sull’onda dell’entusiasmo e non solo, l’anno successivo, Vivendi decide di esordire con Studio+ anche negli States, e ne approfitta per introdurre una nuova serie, All you need is me, la storia di un talent manager di Los Angeles. Ecco le parole del comunicato ufficiale redatto per l’occasione il 7 Novembre 2017:
“Dopo il lancio in Europa (Francia, Italia) e America Latina a dicembre 2016, Studio +, la prima app dedicata alle serie di contenuti brevi e contenuti premium progettati per dispositivi mobili, è stata lanciata negli Stati Uniti oggi.“
Poi, durante questo 2018 appena trascorso, secondo alcune indiscrezioni, sembrerebbe che gli abbonati a Studio+ siano stati informati, tramite email, dell’imminente chiusura del servizio digitale.
Secondo quanto riportato da BFM Business, Studio+ è riuscito ad ottenere in Francia, circa 2.500 abbonati paganti, facendo registrare un fatturato abbastanza basso, peraltro non incrementato più di tanto considerando i ricavi internazionali. Nel complessivo quindi, sulla base dell’investimento effettuato da Vivendi nel progetto e dei costi continuativi, secondo alcune stime, Studio+ avrebbe riportato perdite fino a 48 milioni di euro.
Tuttavia è giusto specificare che grazie alla partnership con Telefónica, Studio+ ha avuto un maggiore gradimento in America Latina, dove il servizio è stato associato a pacchetti mobili. Considerando gli abbonati cosiddetti “indiretti“, in alcuni casi si parla di un totale di 5,3 milioni di abbonati al servizio.
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