L’Italia ha adempiuto alla Direttiva NIS dell’Unione Europea in tema di cybersecurity, volta a garantire un elevato livello di sicurezza delle reti e dei sistemi informativi in tutta l’Europa. Le Autorità hanno dunque identificato gli OSE, vale a dire gli Operatori di servizi essenziali, per ogni settore richiesto.
Il MISE ha reso noto tramite comunicato stampa ufficiale nella giornata di oggi, 28 Dicembre 2018, che in totale sono state selezionate 465 realtà, tra pubbliche e private. Gli OSE, riguardano settori come quello dell’energia, dei trasporti, quelli bancari, delle infrastrutture dei mercati finanziari, sanitario, della fornitura e distribuzione di acqua potabile e delle infrastrutture digitali.
Inoltre, le Autorità si sono attivate anche sulle misure da adottare per gestire i rischi. Più nello specifico, il MISE afferma che:
“Quello appena concluso dall’Italia è un passaggio fondamentale per garantire quell’ecosistema cyber previsto dalla Direttiva UE che trova snodi fondamentali anche nello CSIRT (Computer Security Incident Response Team) istituito presso la Presidenza del Consiglio ed attualmente operante come coordinamento tra CERT-Nazionale e CERT-PA, e nel Punto di contatto unico, individuato all’interno del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (DIS).
il CSIRT si occuperà del monitoraggio e della gestione di tutti gli incidenti cibernetici, oltre che della diffusione di allerta e divulgazione delle informazioni, mentre il Punto di contatto unico del DIS opererà sia a livello nazionale che a livello europeo, al fine di coordinare le questioni di sicurezza delle reti e dei sistemi informativi e, allo stesso tempo, permettere alle Autorità competenti italiane di cooperare con quelle degli altri Paesi membri.
L’Italia, continua il comunicato, sta dunque cercando di rendersi più resistente davanti alle minacce che “insidiano la sicurezza nazionale e la crescita”. La Direttiva NIS, in tal senso, avrebbe il merito di aver innescato in tutti i Paesi uno sviluppo di matrice tecnica e ordinamentale che possa contribuire a generare un’architettura europea di cybersecurity in grado di sposarsi con la Strategia Nazionale in materia.
Entro il 31 Gennaio 2019, tutte le autorità competenti dovranno comunicare alle organizzazioni identificate l’inquadramento come OSE nazionali. L’identificazione di tali realtà avrà carattere periodico e avverrà con cadenza almeno biennale, così da garantire l’identificazione anche di nuovi operatori.
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