Nella giornata di oggi 28 Dicembre 2018 tramite una nota ufficiale, i sindacati Slc e Nidil Cgil di Enna hanno espresso la loro preoccupazione relativa alla scadenza di più di quaranta contratti a tempo determinato presso il call center Eurocall/Mics di Enna.
Tale problematica è una delle conseguenze dovute anche all’entrata in vigore del decreto dignità, a causa del quale i sindacati ritengono alquanto improbabile che i contratti a tempo determinato vengano effettivamente stabilizzati. Il problema inoltre riguarda il call center Eurocall/Mics sito ad Enna, che è uno dei più grandi call center che si trovano nella zona centrale della Sicilia.
Ad esprimersi in tal senso sono stati i due segretari dei sindacati Gianluca Polizzi e Floriana Solaro, le cui parole sono state riportate da EnnaOra. La nota si è resa necessaria dal momento che la proprietà del call center ha affermato di trovarsi sul punto di cedere la ragione sociale dei call center siciliani ad un’altra società del Sud Italia, con tutte le problematiche che possono conseguire da un passaggio di proprietà all’interno di un contesto di partenza assai difficile e instabile sul versante occupazionale.
A causa del passaggio di proprietà, quindi, verrebbero a mancare le condizioni per cui possano essere garantite a tutti lavoratori delle certezze o delle garanzie occupazionali, sia che si tratti di contratti che prevedono rinnovi a tempo determinato oppure semplici stabilizzazioni contrattuali.
I sindacati Slc e Nidil Cgil hanno dunque proposto alla società diverse soluzioni, al fine di salvaguardare i quaranta posti di lavoro a rischio, mediante l’avvio di diversi tavoli di discussione in merito. Da tali incontri, però, sembrano essere emerse solo evidenze di impraticabilità, che non hanno permesso il raggiungimento di alcun tipo di accordo.
Di conseguenza, nel momento in cui entrerà in gioco la nuova società, le due categorie del sindacato Cgil hanno già stabilito di richiedere un incontro finalizzato alla creazione di una prelazione che possa sostenere tutti gli attuali lavoratori il cui contratto si trovi in una situazione di scadenza, includendo all’interno di questa categoria anche i lavoratori in somministrazione.
Lo scopo di tale accordo non sarebbe solo quello di valorizzare le professionalità che sono via via cresciute durante gli anni e che andrebbero altrimenti sprecate, ma anche quello di limitare ulteriori perdite di posti di lavoro all’interno di un contesto difficile in una provincia già povera e che soffre di una nota scarsità di possibilità in termini di ricollocazione lavorativa.
Un’ulteriore perdita di posti di lavoro, infatti, secondo i sindacati potrebbe solo contribuire al peggioramento delle condizioni economiche di coloro i quali vivono e lavorano nelle zone dell’entroterra siciliano.
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