Le Segreterie Nazionali delle Associazioni Sindacali si sono incontrate con Tiscali per proseguire il confronto sulla riduzione del costo del lavoro, resa necessaria dal nuovo piano industriale 2018-2021 della società. Si è oggi giunti a una definizione precisa delle modalità da applicare.
Dopo i precedenti incontri con le organizzazioni sindacali e i meeting al Ministero dello Sviluppo Economico del 23 Ottobre e 20 Novembre 2018, il dialogo si è basato sul piano di rilancio e sviluppo di Tiscali Italia.
Alla base del piano industriale 2018-2021 vi è la conferma della focalizzazione sul core business della vendita di servizi Broadband e UltraBroadBand alla clientela retail.
Per quanto concerne il BroadBand fisso, Tiscali si concentrerà sullo sviluppo di soluzioni fibra per i propri clienti anche grazie agli accordi con Fastweb e con Open Fiber. Sul mobile, invece, si cercherà di ampliare gli accordi già in essere con TIM.
La strategia fin qui espressa verrà sviluppata in un mercato più ampio grazie all’accordo wholesale sottoscritto con Fastweb. Si continuerà dunque, come ormai noto, a commerciare i servizi nelle aree extended digital divide e si procederà a investimenti incrementali per ampliare il mercato dei servizi Fibra con lo scopo di servire 18 milioni di famiglie e aziende.
Un punto particolarmente rilevante per i sindacati è la ridefinizione del modello operativo: Tiscali ridurrà le attività di gestione diretta delle infrastrutture, concentrandosi sullo sviluppo di nuovi servizi e sulle attività di Marketing e Vendita, con un rilancio del brand sostenuto dai proventi dell’operazione di cessione conclusa con Fastweb. Tale rilancio prevederà anche l’accesso futuro alla rete 5G di Fastweb per incrementare la value proposition delle offerte su rete mobile.
La definizione di questo piano, riportano i sindacati in un comunicato stampa congiunto, si colloca in un contesto critico per la società. L’azienda, al fine di contenere i costi, ha dichiarato eccedenze di personale pari a 120 lavoratori.
Le organizzazioni sindacali hanno preso atto delle esigenze aziendali ma hanno richiesto l’utilizzo di strumenti non traumatici. Le parti hanno quindi concordato che la procedura di licenziamento collettivo avviata in data 3 Dicembre 2018 sarà definitiva per un numero massimo di 120 esuberi, ripartiti tra impiegati e quadri ai sensi dell’articolo 5 della legge n. 223/1991 nell’ambito delle unità produttive di Cagliari e Milano.
Si è inoltre convenuto di fissare il termine per la risoluzione collettiva dei rapporti di lavoro al 30 Giugno 2019 e si è concordato che tutti i lavoratori da collocare in mobilità saranno individuati secondo il criterio della non opposizione al licenziamento. Per fare ciò, gli interessati dovranno sottoscrivere un verbale di conciliazione.
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