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Caso Eolo: Luca Spada torna in libertà, ma tutti i capi di accusa restano in piedi

Sono stati revocati oggi, 4 Dicembre 2018, gli arresti domiciliari per Luca Spada, l’amministratore delegato di Eolo, dopo la decisione del gip Piera Bossi, secondo cui non sussistono più le esigenze di custodia.

La società di Varese era stata indagata dalla procura di Busto Arsizio per via di alcuni presunti illeciti dovuti allo sfruttamento illegittimo di alcune frequenze per la vendita di servizi di connessione ad alta velocità.

Nello specifico, Eolo è stata indagata per truffa pluriaggravata e furto di radiofrequenze non autorizzate, oltre che turbata libertà dell’esercizio di un’industria.

Le indagini della Guardia di Finanza si sono basate su alcune evidenze circa la possibilità che Eolo abbia fornito illegittimamente servizi di connessione internet occupando le frequenze non ancora assegnate dal  MISE e generando così profitti illeciti pari a 3,5 milioni di euro.

Eolo Luca Spada

Luca Spada è stato immediatamente arrestato e in data 30 Novembre 2018 si è tenuto il primo interrogatorio, nel corso del quale l’amministratore delegato avrebbe mostrato alcuni documenti in presenza del suo legale Mario Zanchetti, che non ha però rilasciato alcuna dichiarazione.

Oggi, il quotidiano Il Sole 24 Ore ha divulgato la notizia della scarcerazione. Secondo il gip, non sussistono più le esigenze di custodia per Luca Spada, ma tutti i capi di accusa restano ancora in piedi.

In seguito alla diffusione della notizia dell’indagine della Guardia di Finanza, che ha portato al sequestro di 3,5 milioni di euro dai conti bancari della società, Eolo aveva prontamente divulgato una nota stampa, in cui mostrava piena fiducia nei confronti delle autorità competenti:

“In riferimento a notizie circolate oggi, EOLO apprende con stupore che Luca Spada, Amministratore Delegato della Società, è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari per una vicenda chiarita 2 anni fa presso le sedi competenti. L’azienda e i suoi soci rinnovano la fiducia sia nei confronti del proprio top management che nelle autorità competenti, certi che la vicenda verrà chiarita nell’interesse di tutte le parti coinvolte.”

Si ricorda che, oltre a Luca Spada, sono indagati cinque manager e la società stessa.

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