Vodafone alla Camera: il ruolo delle Amministrazioni e delle normative nello sviluppo del 5G
La Commissione Trasporti della Camera ha svolto un’indagine conoscitiva sulle nuove tecnologie delle telecomunicazioni con i rappresentanti di Vodafone Italia. Nel corso dell’incontro, si è parlato a lungo di 5G e Internet of Things e Vodafone ha avuto modo di avanzare le sue proposte alle amministrazioni per sostenere l’implementazione della nuova rete di quinta generazione.
L’idea alla base dell’indagine era quella di informare la commissione circa un tema ormai imminente, che modificherà le vite dei cittadini e richiederà, a detta del presidente, uno studio normativo complesso. Il rappresentante di Vodafone Italia, Michelangelo Suigo, a capo delle relazioni istituzionali della società, ha preso immediatamente la parola, introducendo il concetto di 5G.
Nel corso dell’introduzione, si fa immediatamente riferimento alle competenze tecniche e alla rivoluzione dei processi aziendali che costituiscono probabilmente i due elementi fondamentali per un’implementazione intelligente del 5G.
In tal senso, viene citata la piattaforma di Vodafone chiamata Future Job Finder, creata allo scopo di preparare i giovani, anche italiani, nella ricerca di un lavoro che sfrutti le competenze tecnologiche e digitali.
Entrando poi nel cuore dell’argomento, Suigo afferma che Vodafone dispone di una delle più importanti piattaforme IoT al mondo, connettendo oltre 10 milioni di oggetti in Italia. Con riferimento proprio allo sviluppo dell’IoT e delle altre tecnologie, Suigo sottolinea che solo un contesto normativo rinnovato e adeguato possa abbattere “i confini ingiustificati e arbitrari che incidono negativamente sulla concorrenza e rilanciare lo sviluppo dell’innovazione e degli investimenti”.
Occorre infatti essere pronti ad accogliere una rivoluzione della rete che costituirà, sostiene il rappresentante Vodafone, un mutamento nel paradigma sociale ed economico, oltre che una sfida per il Paese per rilanciare la propria competitività in Europa.
Parlando di investimenti, la sfida del 5G ha già richiesto importanti sforzi finanziari, e altri ne saranno necessari in futuro. 6,5 miliardi di euro sono stati investiti dagli operatori in Italia per le frequenze, e tra i 18 e i 20 miliardi ne saranno richiesti per realizzare le reti nei prossimi 5 anni, di cui, si stima attualmente, 4 o 5 miliardi saranno a carico di Vodafone.
La sostenibilità di tali investimenti, continua Suigo, è messa a rischio, complice un mercato particolarmente competitivo, caratterizzato attualmente da margini in netto calo. Il rappresentante di Vodafone ritiene dunque che sia necessario un appoggio da parte delle istituzioni, in particolare per quanto concerne gli interventi concreti per semplificare la normativa della realizzazione delle infrastrutture. Il primo intervento considerato indispensabile è l’adeguamento dei limiti di emissione elettromagnetica a quelli europei. Il governo italiano, infatti, ha fissato in passato dei limiti circa dieci volte inferiori rispetto a quelli applicati in Unione Europea, che restano comunque cautelativi.
Vodafone sostiene che non si comprende come giustificare tali limiti in un mercato così integrato in Europa come quello delle telecomunicazioni: il rischio è quello di creare forti ostacoli e barriere in grado di penalizzare gli attori italiani e influenzare particolarmente i costi di realizzazione delle reti e conseguentemente il prezzo dei servizi.
Il problema del tetto restrittivo per le emissioni elettromagnetiche, poi, finirebbe per limitare le possibilità di manovra nei centri ad elevata densità abitativa, vera e propria fucina del 5G.
Gli altri punti elencati da Suigo sono l’estensione di un regime di autorizzazioni semplificato per impianti microcellulari, la possibilità di ricorrere ad autocertificazioni per modifiche non rilevanti agli impianti esistenti e la riduzione dei termini massimi di durata nei procedimenti di sovrintendenze.
Per quanto concerne la realizzazione delle reti in fibra, ritenute fondamentali anche per il 5G, è stata invitata la Commissione a valutare interventi per adottare un regolamento scavi nazionale che porti a privilegiare l’utilizzo di tecnologie non invasive, oltre all’introduzione di una disciplina semplificata per l’accesso agli scavi condominiali.
Per finire, sono state invitate le istituzioni a rendere maggiormente sostenibili gli investimenti, magari impiegando in parte le risorse ottenute nel corso dell’Asta per il 5G, così da evitare ritardi e inefficienze.
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