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Ecco come gli italiani immaginano lo smartphone del futuro, secondo un’indagine Samsung

Simone Nicolosi29 Novembre 2018

Secondo un’indagine del Samsung Trend Radar riguardo a come gli italiani immaginano lo smartphone del futuro, questi lo vorrebbero come un “angelo custode” tecnologico, in grado di anticipare le proprie mosse e comandare tutti gli oggetti connessi, e per favorire il progresso il 62% degli italiani sarebbe favorevole a sacrificare un po’ di privacy, e addirittura il 32% sarebbe disposto a cederla, in parte, in cambio di un compenso economico.

Questo è quello che emerge dall’indagine della multinazionale sudcoreana, che ne ha dato notizia tramite un comunicato stampa diramato oggi, 29 Novembre 2018. L’Indagine è stata condotta mediante metodologia WOA (Web Opinion Analysis) su circa 1500 donne e uomini nella fascia d’età dai 18 ai 55 anni, per sondare come gli italiani desiderano il proprio smartphone in futuro.

Ecco alcuni esempi dei quesiti che sono stati posti al campione scelto da Samsung Trend Radar:

1) Le caratteristiche tecniche future che gli italiani si aspettano dagli smartphone:

più leggero (31%);
più maneggevole per digitare con una mano (28%);
pieghevole con un ampio display (18%);
un design personalizzabile (9%);
batteria della durata di 2 giorni (9%).

2) Cosa faranno per noi gli smartphone del futuro:

quasi tutto (68%)
Diventeranno come un ‘assistente personale’ evoluto (32%);
orchestreranno tutti, ma proprio tutti, gli oggetti connessi anche da remoto (34%);
risolveranno problemi trovando soluzioni (21%);
digeriranno e filtreranno la corrispondenza (49%).

Se da una parte gli italiani dimostrano di avere le idee chiare su quali potrebbero essere i futuri progressi dello smartphone, sembrano però essere confusi su altro: solo l’8% conosce, ad esempio, il significato della denominazione “5G”, ovvero il nuovo standard di connessione web più veloce e a portata di tutti con cui riuscire a navigare in rete in maniera più efficace. La maggior parte, il 73% confonde il termine non sapendo cosa sia, mentre solo una esigua minoranza ritiene sia una rete che serve per telefonare.

Il 31% di quelli che hanno capito le grandi potenzialità e i vantaggi della connessione di nuova generazione, pensa che porterà a degli indubbi vantaggi sia in termini di qualità della vita fino ad addirittura cambiare la demografia del Paese, permettendo di lavorare da remoto da zone poco abitate.

Per il 63%, lo smartphone consentirebbe di trasportare l’ufficio ovunque si voglia andare, diventando il mezzo perfetto per presentazioni hi-tech in realtà aumentata e prestazioni ottimali utilizzando un’assistente 4.0 in grado di filtrare tutta la propria corrispondenza. Ecco le percentuali delle risposte a questo quesito:

3) Come lo smartphone cambierà il lavoro:

trasportando l’ufficio ovunque ci si trovi (63%);
permettendoci di creare presentazioni high-tech in realtà aumentata (59%);
permettendoci di gestirà intelligentemente la corrispondenza (15%);
organizzando riunioni e viaggi leggendo la nostra corrispondenza (14%)
localizzeranno candidati con le competenze necessarie a risolvere problemi vari (9%).

4) Come lo smartphone semplificherà le nostre vite:

ci assisterà vocalmente anche spontaneamente grazie al machine learning (37%);
potremmo pagare qualsiasi cosa, da una caramella ad una casa (23%);
ci assisterà sui programmi della giornata offrendo soluzioni (12%);
ci permetterà di votare da ovunque (9%);
ci segnalerà solo eventi ed iniziative di interesse (8%).

Nella vita privata, invece, come si vede dalle risposte date al quesito numero 4, lo smartphone del futuro viene visto come un facilitatore per qualsiasi commissione personale: ad esempio, grazie al cosiddetto machine learning potrà apprendere le abitudini personali, consentire di effettuare qualunque tipo di pagamenti, anche l’acquisto di una casa, oppure gestire direttamente l’agenda quotidiana tramite la domotica, per far coincidere la riunione di lavoro, ad esempio, con l’accensione degli elettrodomestici in tempo per il rientro a casa.

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