Eolo: società indagata per truffa pluriaggravata, profitti illeciti per 3,5 milioni di euro
Oggi, 27 Novembre 2018, il legale rappresentate di Eolo è stato arrestato dalla Guardia di Finanza. L’accusa è quella di truffa pluriaggravata e furto di radiofrequenze non autorizzate, oltre che turbata libertà dell’esercizio di un’industria.
Le indagini della Guardia di Finanza sono state coordinate dalla procura di Busto Arsizio sulla base di alcune evidenze circa la possibilità che Eolo abbia fornito illegittimamente servizi di connessione internet occupando le frequenze non ancora assegnate dal MISE e generando così profitti illeciti pari a 3,5 milioni di euro.
Tali profitti sono stati sequestrati dai conti aziendali e, da quanto fino ad ora noto, risulterebbe che anche il titolare dell’azienda è stato sottoposto agli arresti domiciliari, mentre 5 manager di Eolo sono adesso indagati, oltre alla società stessa.
Come rende noto la Testata VareseNews, la società Eolo utilizzava la banda senza autorizzazione e poteva così offrire una connessione internet veloce in maniera illegittima. La truffa che viene quindi contestata è proprio il mancato pagamento degli oneri di concessione per l’utilizzo della banda di frequenza. E tra le accuse, spicca quella di truffa ai danni dello Stato pluriaggravata.
Gli inquirenti, infatti, sostengono che Eolo utilizzasse illecitamente un sistema informatico di controllo a distanza delle antenne al fine di eludere i controlli periodici del MISE.
La redazione di MondoMobileWeb ha contattato l’ufficio stampa di Eolo, che ha rilasciato la seguente nota:
“In riferimento a notizie circolate oggi, EOLO apprende con stupore che Luca Spada, Amministratore Delegato della Società, è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari per una vicenda chiarita 2 anni fa presso le sedi competenti. L’azienda e i suoi soci rinnovano la fiducia sia nei confronti del proprio top management che nelle autorità competenti, certi che la vicenda verrà chiarita nell’interesse di tutte le parti coinvolte.”
Anche la società stessa è indagata, per non avere adottato modelli organizzativi e di gestione idonei a prevenire tali reati, e per essere ritenuta responsabile dei reati commessi nel suo interesse o a suo vantaggio, secondo le norme della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, come sottolinea la nota della Guardia di Finanza.
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