Il terzo osservatorio sulle comunicazioni rilasciato dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni per l’anno 2018 presenta, tra le altre cose, un’attenta analisi del mercato della telefonia mobile in Italia nell’ultimo trimestre Aprile – Giugno 2018. L’analisi si sofferma principalmente sulle linee complessive di rete mobile, sul traffico dati e sul numero di portabilità effettuate.
L’AGCOM ha però sottolineato sin da subito che i dati complessivi non comprendono le linee mobili attivate dal nuovo operatore iliad, in considerazione della vicinanza temporale tra la data di rilevazione e l’inizio dell’attività del nuovo operatore. Per un’analisi più approfondita a riguardo, occorrerà dunque attendere il quarto e ultimo osservatorio per l’anno 2018.
Inoltre, anche in questo caso, i dati di TIM e Vodafone includono anche quelli delle società controllate, rispettivamente Kena Mobile e ho. mobile.
Per finire, si ricorda che i dati sono aggiornati al Giugno 2018. Partendo dalle linee complessive nel mobile, si nota subito come, su base annua, si sia registrato un aumento di 2,4 milioni di unità. Le SIM M2M (Machine to Machine) sono incrementate di 4,1 milioni di unità, mentre le sim “solo voce” e “voce e dati” hanno subito una contrazione di circa 1,7 milioni di unità.
In termini di quota di mercato, TIM ha adesso superato Wind Tre, che nel segmento delle sim “human” si conferma comunque il principale operatore italiano a Giugno 2018, con il 34,5% di quota di mercato, nonostante una perdita di 1,2 punti percentuali su base annua.
Nel segmento MVNO (Operatori Virtuali) invece è PosteMobile a guidare, con il 46,9% della quota totale. A seguire, Fastweb, con il 20% circa e una crescita di 2,7 punti percentuali. In questa categoria, come anticipato, non rientrano Kena Mobile e VEI (con l’operatore ho.), in quanto si fa riferimento agli operatori virtuali indipendenti.
Concentrando l’analisi sulle SIM Human, si evidenzia una diminuzione delle utenze residenziali, per oltre 1,6 milioni di linee, mentre l’utenza affari resta stabile rispetto all’anno scorso, con circa 9,6 milioni di SIM.
Una novità riguardante proprio l’utenza affari è il sorpasso di TIM, che supera il 37% di quota di mercato e si porta davanti a Vodafone, con il 35,4%.
A Giugno del 2018 si nota che l’85,7% della base clienti utilizza schede prepagate, tuttavia in calo di 1,3 milioni di unità. La restante parte, pari al 14,3% delle linee complessive, è costituita da schede in abbonamento.
Nel segmento delle prepagate la flessione maggiore è quella di Wind Tre, pari all’1,6%. La quota di TIM è costante, mentre Poste Mobile e altri operatori MVNO crescono, rispettivamente, dello 0,6% e dell’1,1%.
Passando all’analisi del traffico dati, il primo valore a risaltare è un incremento delle SIM con accesso a internet pari al 3,5% nel secondo trimestre del 2018. Nel complesso, si è raggiunta quota 53,8 milioni di unità.
Seguendo un trend ormai ben noto, il traffico dati complessivo da inizio anno risulta in aumento del 60% rispetto al 2017 e i consumi unitari mensili hanno registrato una crescita di quasi il 55%, attestandosi ora su una media di 3,63 Giga mensili. L’AGCOM precisa inoltre che poco meno dell’80% delle SIM che svolgono traffico dati adotta uno specifico piano dati.
Per quanto riguarda invece le portabilità, nel mese di Giugno 2018 esse hanno raggiunto quota 125 milioni di unità. Nell’osservatorio del trimestre scorso, tale valore si attestava a quota 120 milioni di unità.
L’AGCOM sottolinea che, con riferimento agli ultimi dodici mesi, il saldo tra operazioni recipient e donating risulta negativo per Wind Tre e Vodafone, con rispettivamente -993.000 e -243.000 unità, mentre è di segno positivo per TIM, con +145.000 unità, e per gli MVNO, con +725.000 unità.
A questo punto l’AGCOM cita Iliad, affermando che:
“Rispetto ai dati relativi al primo trimestre dell’anno, la riduzione dei saldi tra operazioni recipient e donating osservata per gli operatori storici appare dovuta anche all’ingresso sul mercato dell’operatore mobile Iliad, che ha assorbito in qualità di recipient, fino a fine giugno, circa 370 mila operazioni.”
L’indice di mobilità resta infine prossimo al risultato dell’anno scorso, vale a dire pari al 18%. Con tale indice ci si riferisce al rapporto tra le linee mobilitate da inizio anno e la corrispondente customer base complessiva, senza considerare le M2M.
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