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Intervista ad Andrea Perocchi di Noitel: 4G disponibile entro Maggio 2019 e obiettivo 500.000 clienti nei prossimi due anni

Andrea Perocchi è CEO di Noitel dall’Agosto del 2017 e Direttore Generale dal Gennaio del 2014. La sua carriera è indissolubilmente legata a TIM, in cui Perocchi ha lavorato dal 1997, inizialmente come IT Project Manager e, successivamente, come Engineering Technical Specialist.

MondoMobileWeb ha intervistato Andrea Perocchi in merito ai progetti futuri dell’operatore virtuale e alla visione del contesto competitivo nel mercato delle telecomunicazioni, con preciso riferimento all’ingresso di Iliad. Nel corso dell’intervista, sono stati forniti interessanti spunti, che hanno contribuito a tratteggiare una visione ottimistica per il futuro di Noitel.

 

È periodo di bilanci. Quali sono i numeri di Noitel e qual è l’offerta NoiTel Mobile attualmente di maggiore successo?

Le offerte che in questo momento stanno andando particolarmente bene, sia nei negozi che online, sono le due offerte Semplice Large e Semplice XMas. Sicuramente trovano un pubblico interessato a un’offerta semplice e con l’intenzione di non spendere molto, anche una cifra pari o inferiore ai 5 euro. E’ un target che in questo momento non ha una forte necessità della tecnologia 4G, o che non è particolarmente interessato a questa recente pubblicità.

Il numero di vendite sta aumentando, già dal mese di Settembre 2018. In questo momento siamo a oltre 60.000 SIM, di clienti attivi. C’è stato indubbiamente un periodo di rallentamento durante l’estate, ma ritengo sia abbastanza naturale, ed è stato in parte dovuto ad alcune scelte aziendali per la tecnologia della piattaforma che ci ospita. 

 

Come già osservato con il CEO di UnoMobile, Iliad sembrerebbe aver impattato gravemente anche sugli operatori virtuali. Qual’è la sua opinione a riguardo? Quale strategia per resistere?

No, non ritengo che abbia impattato. L’impatto, in generale nel mondo delle telecomunicazioni, è stato di diverso tipo. Per noi, non ha influito nemmeno dal punto di vista economico: essendo Noitel un piccolo operatore, le risorse allocate sono sempre state e continuano ad essere un numero corretto, quindi non abbiamo riscontrato minori vendite in questo momento. Ritengo che Iliad abbia contribuito a dare una scossa, credo positiva, in particolare nei confronti dei grandi operatori come TIM e Vodafone.

Il danno, che non risale ad ora, ma era già intuibile da un paio d’anni, è costituito da questo ribasso nelle telecomunicazioni, questa corsa che ritengo onestamente inutile, poiché si tratta di una guerra di prezzo in cui, per dirla tutta, i 3 euro in più da far pagare a un cliente, che costituiscono 36 euro in un anno, significano, tra le altre cose, anche occupazione e maggiori posti di lavoro. 

In altri termini, se una fetta di mercato è soddisfatta di spendere 7, 8 o 10 euro per i migliori servizi di telecomunicazione, dall’altro lato c’è sempre una parte della popolazione che, a causa della contrazione dei prezzi, rischia licenziamenti, riduzioni dell’organico, tagli dei costi per i call-center. In questo modo, a venire minacciato è anche il valore reale che sta dietro il settore delle telecomunicazioni.

Ma comunque ci sta, e anzi credo che questo sia solo l’inizio, perché nel giro di qualche anno si potrebbero affacciare nel mercato altri operatori, anche non proprio provenienti dal settore delle telecomunicazioni, come ad esempio Sky.  E questi operatori ci indicheranno anche quale sarà il nuovo modello di business da seguire. Oggi contiamo le SIM, magari presto conteremo i contenuti: è un cambiamento radicale che avverrà nei prossimi 2 o 3 anni e investirà anche le figure professionali all’interno delle aziende, a partire dalle strategie fino al marketing. 

 

Lei vede dunque un trend al ribasso per i mesi e gli anni a venire, per quanto concerne i costi?

No, trend al ribasso no. Posso prevedere un rialzo verso una media di circa 9 o 10 euro. Questo già nei prossimi mesi. Non mi riferisco a Noitel, ma in generale al mondo della telefonia mobile.

Vedo anche, sempre più chiaramente, una corsa per la SIM come opzione all’interno di quello che può essere il Gigabit che dobbiamo portare in Italia.

 

Quali sono i rapporti tra Noitel e Clouditalia e come vede la recente acquisizione da parte di Irideos? Quali saranno i primi sviluppi?

I rapporti non sono ancora stati delineati, in quanto non c’è ancora nessuna notizia precisa, dato che il closing non è ancora avvenuto. In questo senso, quindi, non posso rispondere. Posso però dire che Noitel è oggi all’interno di Clouditalia, e spero anche all’interno di tutto il Gruppo, un’importante squadra che si identifica sempre di più verso i clienti consumer e verso le piccole medie imprese.

Un rafforzamento ha già avuto luogo, in quanto da Luglio 2018 Noitel ha iniziato a gestire per il gruppo Clouditalia, con un conferimento del ramo d’azienda, circa 460 punti radio per la Toscana e altri in Italia, prendendo in gestione anche la clientela con il marchio Noitel. Stiamo quindi rafforzando questa rete proprietaria wireless con degli investimenti, portando all’interno del Gruppo altre energie come il segmento mobile e altri servizi che costituiscono da sempre il cuore di Noitel.

Andrea Perocchi Noitel 4G clienti

 

Concentrandoci appunto sul mobile, ci sono novità sull’implementazione del 4G nelle offerte Noitel? Sarà a pagamento?

Il servizio 4G arriverà a Maggio 2019. Un po’ di ritardo, è vero, ma sicuramente avremo una buona notizia per i nostri clienti, perché stiamo cercando di contrattare delle condizioni molto competitive. Per il 4G non è previsto alcun sovrapprezzo. Credo che al contrario, per Maggio, che è una data ormai molto vicina e potrebbe anche essere anticipata, dovremmo offrire a tutta la clientela una nuova offerta che, al di là del 4G, porti anche un valore aggiunto diverso rispetto a quelle attuali.

Osservando la strategia che abbiamo mantenuto con i nostri clienti fino ad ora, l’investimento per il 4G non si rivelava ancora necessario. Nella nuova vision del gruppo diventa invece un passaggio fondamentale, che si accompagna in particolare a dei servizi innovativi e integrati soprattutto per un pubblico consumer, come le famiglie. A ciò, si aggiungono anche altri servizi digitali per gli utenti, o anche rispetto alle piccole e medie imprese, grazie agli accordi, recentemente comunicati, con Open Fiber. Noitel offre infatti copertura in circa 14 città, Milano inclusa.

Stiamo lavorando anche per Roma, al fine di raggiungere la copertura a un Gigabit. Inoltre, come gruppo, abbiamo una banda proprietaria in fibra di circa 15 kilometri, che corre per l’Italia, alimentando anche le nostre postazioni wireless sul territorio, dove forniamo connettività diretta alla clientela.

 

Quali sono i vostri rapporti con Nòverca?

Semplicemente eccezionali: Noverca è TIM. Io ho lavorato 17 anni per Telecom Italia. Siamo uno dei maggiori clienti di TIM, anche per il fisso, e i rapporti sono per il momento ottimi. Resta da vedere se nel futuro saranno in grado di servirci nelle tecnologie che richiederemo, come hanno fatto fino ad ora.

 

Per finire, come vede il futuro dell’operatore e quale sarà la strategia sulla rete fissa? Avete altri progetti?

Entro due anni 500.000 clienti, come operatore globale in Italia, con una fetta tra digital divide, wireless, mobile, piccola e media impresa.

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