Dopo la revoca delle deleghe a Genish, la priorità per i piccoli azionisti di Tim resta la rete unica
Nel giorno in cui Tim ha comunicato la revoca delle deleghe assegnate dal Consiglio di Amministrazione ad Amos Genish da amministratore delegato, l’Associazione degli Azionisti di Telecom Italia (Asati), si è espressa mediante il suo presidente Franco Lombardi sul momento che la società sta affrontando.
A più di un mese di distanza da questa uscita pubblica, il rappresentante si esprime sulle ultimissime vicende:
Il momento è grave. Di nuovo abbiamo un ricambio di CEO in corso, dopo poco più di 1 anno. È un momento chiave per il futuro dell’Azienda, che si dovrà confrontare in modo vincente con il nuovo progetto di rete unica di cui parla il Governo. È fondamentale che si pervenga velocemente alla nomina di un nuovo AD che abbia la piena fiducia del BoD (Board of Directors, ndr). Genish aveva dalla sua una forte esperienza nel settore, occorre una figura di forte standing ed esperienza che lo sostituisca.
Asati raccomanda fortemente una scelta interna che preveda una figura nazionale con consolidata esperienza nel settore delle tlc, che ci sembra allineata alla best practice delle public companies. La nostra associazione, forte di tanti lavoratori azionisti di TIM, si impegnerà per assicurare che TIM continui a controllare i suoi fattori di produzione chiave, innanzitutto la Rete, favorendo al contempo alleanze e accordi che possano portare ad una unica infrastruttura fissa in FTTH per Paese, che si possa sviluppare grazie anche a mirati interventi dello Stato, e nel pieno rispetto del valore delle attività in gioco e dei relativi assetti proprietari.
Gli auspici si stringono attorno all’argomento della rete e al progetto di creazione di una società unica che raggruppi l’infrastruttura di Tim e l’infrastruttura di Open Fiber. Si tratta di una prospettiva che piace ai piccoli azionisti.
Asati – continua il comunicato -, si impegnerà a difendere gli attuali e importanti assetti occupazionali della nostra azienda, che saranno sostenuti – come negli altri grandi Paesi europei – dall’ulteriore sviluppo dell’operatore infrastrutturale di riferimento, che deve restare TIM, gestendo una rete aperta e favorendo una corretta concorrenza nel segmento retail.
Il volto di chi porterà avanti gli obiettivi di Tim potrebbe esser noto già a partire da domenica 18 Novembre 2018, giorno in cui è stata convocata una nuova riunione del consiglio di amministrazione proprio al fine di provvedere alla nomina di un nuovo amministratore delegato.
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