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Cliente insoddisfatto protesta online contro Tim ma danneggia la forza vendita che fa bene il suo lavoro

E’ recentemente arrivata una segnalazione riguardante il comportamento online di un ex cliente Tim insoddisfatto che ha più volte postato una recensione negativa tramite Google Maps, relativamente ad una moltitudine di negozi a marchio Tim sparsi per tutto il territorio nazionale.

A causa dell’alto numero di segnalazioni pervenute, l’utente è stato poi bannato dallo stesso Google Maps: atteggiamenti di questo genere online, infatti, sono quasi sempre considerati attività di spam o trolling sia dai Social Network sia dai motori di ricerca che, automaticamente o dopo segnalazioni, pongono un freno a tali fenomeni. Per questo motivo motivo non è più possibile visualizzare i post che erano stati inviati dal cliente insoddisfatto sulla piattaforma.

Grazie ad uno screenshot è però possibile capire quale fosse il motivo della lamentela mossa dall’utente, ovvero il pagamento complessivo, relativo al modem Tim, dovuto in caso di recesso e di passaggio ad altro operatore. Da quanto emerge nella lettura del post, il cliente non era stato informato di tale costo e per tale motivo, alla ricezione inaspettata del conto da pagare, ha deciso di esplicitare le sue rimostranze online.cliente tim

Si ricorda però che esistono canali appositi grazie ai quali è possibile sia chiedere chiarimenti che esplicitare il proprio dissenso, come per esempio, in questo caso, i canali social di Tim su Facebook, Twitter ed Instagram, oltre che il numero del servizio clienti 119.

Utilizzare altri canali è in genere sconsigliato sia perché è possibile rischiare il ban permanente da una piattaforma, sia perché è probabile colpire non solo eventuali operatori che agiscono effettivamente in maniera contraria alle giuste regole, costringendo gli utenti all’acquisto di prodotti o di servizi aggiuntivi non previsti o richiesti, ma anche coloro che invece ogni giorno si impegnano attivamente per fornire ai clienti tutte le informazioni necessarie, senza nascondere dettagli e svolgendo al meglio il proprio lavoro.

Le lamentele pubblicate su canali non indicati rischiano quindi di danneggiare in maniera grave l’operato di chi lavora onestamente e non può subire le conseguenze di chi invece agisce in modo diverso.

Come nel caso di chi obbliga i clienti, ad acquistare prodotti o servizi aggiuntivi non previsti. E’ nell’interesse di tutti gli operatori telefonici, infatti, fare in modo che i propri clienti in primis siano soddisfatti dei servizi pagati, affinché siano questi stessi a dimostrare con la loro fidelizzazione e la relativa soddisfazione il valore di una determinata azienda e dei servizi connessi.

A scanso di equivoci, comunque, viene sempre consigliato di leggere in modo approfondito i contratti di attivazione relativi ai servizi, dove sono riportate tutte le condizioni e i costi di ogni prodotto. Inoltre, chi attiva tali contratti a distanza, ha sempre la possibilità di poter esercitare il diritto di recesso entro il tempo limite di quattordici giorni.

Infine, si sottolinea come negli ultimi mesi, a causa delle continue battaglie sui prezzi che sono state messe in atto da tutti gli operatori telefonici, le aziende e i relativi lavoratori stiamo attraversando un periodo delicato, caratterizzato, secondo alcune testimonianze, da nuove condizioni di gare interne sempre più restrittive rispetto al passato. Secondo alcune voci, sembra anche che siano state applicate delle riduzioni significative riguardanti i compensi degli addetti alla vendita.

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