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Agcom: Tim è chiamata a risarcire un cliente per attivazione indebita del servizio

L’Agcom ha pubblicato una nuova delibera relativa ad una controversia nata tra l’operatore Tim e un suo cliente a seguito di un’attivazione indebita. L’istante ha dichiarato infatti di aver subito l’attivazione non richiesta di una linea telefonica Tim di rete fissa, che precedentemente era attiva con la società Vodafone Italia.

L’intestatario della linea telefonica ha affermato di non aver mai sottoscritto il contratto con la nuova società, mentre questa aveva più volte contattato telefonicamente il figlio dell’intestatario, così da indurlo, alla fine, alla sottoscrizione di un nuovo contratto, con la migrazione della numerazione da Vodafone a Tim.tim

Da ciò è conseguita l’interruzione improvvisa della linea telefonica: a causa di ciò l’intestatario è venuto a conoscenza dell’operazione di cambio gestore messa in moto dall’operatore Tim, confermata anche dall’emissione della relativa fattura.

Nel momento in cui l’istante ha richiesto di ricevere una copia del presunto contratto sottoscritto, veniva comunicato dalla società che a causa di problemi tecnici non fosse possibile fornire una copia del documento.

Allo stesso tempo, la società telefonica sollecitava al pagamento delle fatture, pena sospensione della linea. A seguito dei reclami da parte del cliente non andati a buon fine e dell’assenza del servizio telefonico, l’instante ha proceduto richiedendo l’attivazione di una nuova linea telefonica con un altro operatore.

Il cliente ha quindi richiesto: 1) un indennizzo per l’attivazione indebita del nuovo servizio; 2) la messa in regola della posizione amministrativa-contabile, da effettuare con l’eliminazione delle somme fatturate e non pagate a causa di un servizio non richiesto che non è stato attivato; 3) il rimborso delle spese necessarie alla procedura.tim

In merito alla vicenda, l’operatore Tim non ha prodotto alcun tipo di materiale in sua difesa.

L’Agcom quindi, dopo aver analizzato la documentazione ricevuta, ha effettivamente riscontrato l’attivazione indebita del nuovo servizio e la mancata presenza di un contratto di attivazione, mai inviato al cliente dalla società telefonica. Di conseguenza, l’istanza n. 1 è stata accolta e l’istante avrà diritto ad un indennizzo secondo quanto previsto dal Regolamento degli Indennizzi, che fissa a 5 euro al giorno (per 193 giorni) l’importo da corrispondere nel caso di attivazioni non richieste.

Anche le istanze n. 2 e 3 sono state accolte dall’autorità, ritenendo equo, nell’ultimo caso, un risarcimento di 150 euro per le spese procedurali.

Di conseguenza, Tim dovrà pagare, in aggiunta a quest’ultima cifra di 150 euro, la somma relativa all’indennizzo relativo ai 193 giorni di attivazione non richiesta della nuova linea telefonica, corrispondendo 5 euro al giorno, per un totale di 965 euro, come previsto dal regolamento degli indennizzi.

Tim sarà tenuta inoltre a regolarizzare la posizione amministrativo-contabile dell’utenza telefonica in oggetto, stornando gli importi addebitati, emettendo quindi note di credito e annullando anche qualsiasi pratica di recupero crediti che sia stata messa in atto.

Una volta che la società telefonica avrà provveduto a mettere in pratica quanto deliberato dall’Autorità Garante, dovrà comunicarlo entro sessanta giorni dalla comunicazione della stessa delibera.

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