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La settimana calda di TIM tra sindacati, tensioni sul dossier Persidera e indiscrezioni sulla vendita di Sparkle

I sindacati sono tornati sul caso Competence Team dell’operatore TIM, definendolo come “un disastro annunciato” e richiedendo un incontro al Presidente del  Consiglio dei Ministri. Le organizzazioni sindacali lamentano di essere assediate da legittime richieste dei lavoratori che si ritrovano degli “ingiustificati ammanchi nelle buste paga, a partire dagli straordinari non pagati, assegni familiari non corrisposti da mesi, assenze ingiustificate, giornate di lavoro non riconosciute“.

Il “fallimento” del competence team viene visto come una rappresentazione di un’azienda che “da tempo non ha più il governo, in sintesi l’azienda per come la si dovrebbe intendere non c’è”.

Il commento dei sindacati, CISL, UIL e CGIL, si sofferma sulla gestione delle segnalazioni dei lavoratori, definita fredda e contro ogni possibile modalità di chiarimento. I lavoratori vengono quindi invitati a continuare ad aprire segnalazioni in caso di ingiuste attribuzioni negative applicate in busta paga.

Il Competence Team, costretto a seguire le direttive aziendali, sarebbe diventato un serissimo problema, da regolare attraverso una modifica strutturale dei processi, dei flussi, dei sistemi e del customer care interno.

Le segreterie concludono il comunicato riferendosi a una risposta unitaria qualora la situazione non dovesse evolvere in positivo.

La lettera dei sindacati giunge in un momento molto delicato per TIM. Berenberg ha tagliato questa settimana il target price delle azioni ordinarie, probabilmente in vista dei risultati trimestrali che l’operatore pubblicherà nei prossimi giorni.

Sempre nel corso di questa settimana, sono giunte interessanti novità circa il dossier Persidera.

Come riporta il quotidiano Il Sole 24 Ore, Amos Genish avrebbe esaminato il rilancio di Rai Way, per poi decidere di proseguire in esclusiva con il fondo americano Isquared, che ha già offerto 240 milioni di euro per il 100% della società.

Amos Genish, Amministratore Delegato di TIM.

Il dossier Persidera, aperto nel 2017 in seguito a una richiesta dell’Antitrust contestualmente all’ok per il controllo di Vivendi, risulta essere adesso per TIM una risorsa ben più strategica di quanto fosse legittimo pensare.

Sebbene il vincolo non esista più, l’asta per le frequenze 5G ha reso necessario un compromesso per le casse di TIM, che come sottolineato da Genish stesso, non si attendeva di dover offrire tanto per restare in gara.

Le criticità della cessione vengono alimentate da alcune tensioni interne tra TIM e Gedi, il cui interesse dichiarato a più riprese è quello di evitare gravi minusvalenze dalla vendita di Persidera al fondo americano. D’altro canto, i vertici di TIM spingono per la vendita a Isquared, in quanto Rai Way potrebbe acquistare solo il 70% della società.

Resta ancora aperto, inoltre, il delicato discorso sulla fusione con Open Fiber, mentre le indiscrezioni sulla cessione di Sparkle, sempre alla luce dell’imminente debito per le frequenze 5G, vedono in cdp e F2i gli acquirenti più probabili, a causa dell’elevato valore strategico dell’azienda.

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