La rivista scientifica Current Biology ha pubblicato nel suo ultimo numero, uscito ieri Mercoledì 12 Settembre 2018, uno studio condotto da diversi istituti sparsi per il mondo, tra i quali spiccano la University College London (UCL) e l’Università dell’Anglia orientale (UEA). L’articolo riconosce a Deutsche Telekom il merito di star contribuendo e facilitando la ricerca sulla demenza grazie al mobile game Sea Hero Quest.
Fondata nel 1966, Deutsche Telekom è oggi la più grande azienda di telecomunicazioni della Germania e controlla società quali T-Home, T-Mobile, T-Online e T-Systems. Essa possiede poi le quote di maggioranza di altre compagnie telefoniche di paesi dell’Europa centrale, motivo per cui risulta essere anche la principale azienda del suo settore sul continente.
Il motto della Deutsche Telekom recita “Life is for sharing”, la vita deve essere condivisa, ed è esattamente per questo che nel 2016 la compagnia ha lanciato il gioco Sea Hero Quest. Disponibile per cellulari, tablet e PC è molto più di un videogame: è, come afferma il sito dell’applicazione, una missione per salvare il cervello umano. Bastano infatti solo due minuti di gioco per creare una mole di dati equivalente a cinque ore di studio in laboratorio da parte degli scienziati.
Sea Hero Quest è stato sviluppato dalla compagnia britannica Glitchers in collaborazione, chiaramente, con Alzheimer’s Research UK, Deutsche Telekom e le due università sopra citate. La trama del gioco è semplice e ruota intorno a un protagonista che intraprende un viaggio in mare per recuperare i ricordi del padre, andati persi proprio a causa della malattia. L’app propone tre diverse modalità di gioco, studiate per essere tanto divertenti per gli utenti quanto scientificamente valide. Sea Hero Quest può inoltre essere fruito in Realtà Virtuale, ad esempio con Samsung Gear VR 2017, in maniera tale da riuscire a raccogliere ulteriori dati relativi all’orientamento nello spazio.
Il sito ufficiale di Deutsche Telekom riporta le parole di Hans-Christian Schwingen, Chief Brand Officer della compagnia, il quale afferma tra l’altro che ancora una volta Sea Hero Quest sta dimostrando l’importanza delle applicazioni digitali nell’aiutare a raccogliere dati su larga scala.
Vi si legge ancora l’intervento del Dottor Stephan A. Brandt, Assistant Director del Dipartimento di Neurologia presso l’ospedale universitario della Charité di Berlino:
I dati raccolti grazie a Sea Hero Quest stanno aiutando gli scienziati a comprendere meglio la correlazione esistente tra età e demenza, un requisito chiave per poter sviluppare procedure di diagnosi e prevenzione. L’iniziativa di Deutsche Telekom è un eccellente esempio di come tali applicazioni possano essere ben impiegate per il progresso medico.
Nel 2016 quasi 50 milioni di persone nel mondo soffrivano di demenza. Oggi si calcola che un nuovo caso venga scoperto in media ogni tre secondi e i ricercatori stimano che il numero dei pazienti salirà a 130 milioni entro il 2050.
Con i suoi tre milioni di giocatori, Sea Hero Quest è il maggiore studio sulla demenza della storia. La perdita della capacità di orientamento è uno dei primi sintomi della demenza e dai dati raccolti dall’app è emerso che tale capacità inizia a peggiorare intorno ai 19 anni d’età.
Lo studio pubblicato da Current Biology ha evidenziato altri e nuovi aspetti dello stesso problema. Gli scienziati hanno tenuto conto dei dati (espressi in forma anonima) di più di mezzo milione di persone in cinquantasette differenti paesi, selezionati tra quelli aventi minimo cinquecento partecipanti al gioco.
Per prima cosa, la ricerca ha dimostrato l’esistenza di una forte correlazione tra la capacità di orientamento e il benessere materiale di una nazione, misurato sulla base del prodotto interno lordo: gli abitanti dei paesi del cosiddetto “Nord del Mondo” raggiungono nel gioco risultati migliori rispetto a coloro che vivono in India, Egitto e Iraq. Una tra le possibili spiegazioni avanzate in proposito afferma che nei paesi meno densamente popolati la gente viaggia di più, e viaggiare richiede di sapersi orientare bene.
Secondariamente, lo studio ha sottolineato che sono in media gli uomini ad avere punteggi più alti rispetto alle donne; ma allo stesso tempo i dati ricavati mostrano che tale scarto si riduce laddove vi è una maggiore uguaglianza tra i generi. Questi risultati vengono collegati dagli scienziati al particolare contesto culturale, con riferimento al diverso ruolo che viene riservato alle donne nei differenti paesi.
Tutto ciò sta portando quindi gli studiosi a percorrere a nuove strade, ed è per questo che Deutsche Telekom ha deciso di mettere i suoi dati a disposizione di altri ricercatori. I dati saranno contenuti in un portale web e verranno trasferiti in maniera sicura e anonima attraverso la piattaforma AppAgile di T-System.
Il loro prossimo passo adesso è quello di poter lanciare una nuova versione di Sea Hero Quest da poter impiegare come strumento di screening diagnostico, nella speranza di riuscire a cogliere e studiare i primi sintomi della malattia.
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