Oggi, 31 Agosto 2018, l’AGCOM terrà un incontro per discutere sul problema relativo alle richieste di passaggio da Vodafone a Iliad e i conseguenti ritardi nelle portabilità in uscita.
Le prime segnalazioni erano giunte già all’inizio del mese di Agosto: molti utenti lamentavano ritardi di portabilità in uscita da Vodafone verso altri operatori mobili, prevalentemente TIM, Iliad, Kena Mobile, Wind, 3 e ho.
La richiesta di portabilità sembrerebbe venir scartata per “waiting list”, ovvero in quanto costituirebbe una richiesta in eccesso rispetto alla capacità giornaliera. Quindi, la stessa verrebbe riprocessata automaticamente il giorno lavorativo successivo.
Proprio l’AGCOM, con la delibera n. 147/11/CIR, aveva deciso che ogni operatore mobile dovesse mettere a disposizione di altri operatori una capacità di evasione giornaliera per le portabilità donating, vale a dire in uscita. Inoltre, ogni operatore deve adeguare la sua capacità giornaliera alle richieste di mercato e comunicare, entro il giorno 10 di ciascun mese, il numero medio giornaliero di portabilità in uscita richieste.
Nel caso in cui tale numero medio giornaliero superi un valore corrispondente all’80% della capacità giornaliera messa a disposizione, entro il giorno 10 del mese solare successivo alla relativa comunicazione all’AGCOM, l’operatore donante interessato è tenuto ad incrementare la propria capacità giornaliera minima di 3000 unità nel caso degli operatori mobili di rete (Tim, Vodafone Italia, Wind Tre, Iliad) e di 1000 unità nel caso degli operatori virtuali.
MondoMobileWeb ha inoltre ricordato che gli utenti che si ritrovino in una situazione simile hanno la possibilità di richiedere un indennizzo dopo la portabilità, per ogni giorno lavorativo di ritardo. L’indennizzo non è dovuto per ritardi inferiori ai due giorni lavorativi, con esclusione del sabato, della domenica e dei festivi.
Stando a quanto descritto, sembrerebbe quindi che quest’estate la dinamica di portabilità in uscita si sia paralizzata, anche a causa dell’arrivo di Iliad.
Già il 16 Agosto 2018, il nuovo quarto operatore aveva scritto a Vodafone e all’AGCOM per esporre la situazione. Stando ai dati rilasciati oggi dal quotidiano Il Sole 24 Ore, sembrerebbe che Vodafone abbia attualmente una soglia di evasione di 33.000 richieste al giorno. TIM e Wind Tre hanno soglie simili, mentre Iliad, per via del numero di clienti, ha un limite di 3500 unità.
Sebbene la soglia di Vodafone sia in linea con la concorrenza, Iliad si è appellata alla delibera AGCOM già citata, in cui si stabilisce che il singolo operatore adegui la propria capacità giornaliera anche in funzione delle richieste di mercato.
Sempre secondo Il Sole 24 Ore, a Settembre 2018 la soglia di Vodafone dovrebbe quindi salire di 3000 unità, ma si tratterebbe di un aumento probabilmente insufficiente a colmare il gap originatosi.
Per questa ragione, “l’ingorgo” che sta colpendo le portabilità di Vodafone è ritenuto un argomento di primaria importanza dall’Autorità, che cercherà un accordo per “adottare misure straordinarie per lo smaltimento di tali arretrati”. Arretrati che, secondo quanto pubblicato dal quotidiano, avrebbero sfiorato le 100.000 SIM.
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