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In Sardegna il consorzio Janna risolve l’ennesimo caso di cavi sottomarini tranciati

In Sardegna l’ennesimo episodio di tranciatura dei cavi sottomarini che portano la connessione internet sull’isola è stato risolto.

A dare notizia dell’incidente è stato il portale di informazione www.lanuovasardegna.it, che ieri 28 Agosto 2018 aveva annunciato il rischio di black out digitale per l’intera regione.

Dopo Ferragosto il lungo collegamento digitale sottomarino Olbia – Civitavecchia è stato tranciato a 48 chilometri dalla costa sarda nella zona dove inizia il canyon.

sardegna cavi sottomarini
Il grafico che rende nota la profondità raggiunta dal cavo per chilometri percorsi

Il Consorzio Janna, che dal 2002 raggruppa società che lavorano nel settore delle telecomunicazioni e delle infrastrutture digitale come Tiscali Italia Spa, Wind Tre Spa, Interoute SpA, e la Regione Sardegna, ha comunicato prontamente  il ripristino del collegamento sottomarino completato lunedì 27 Agosto.

Il collegamento Cagliari  – Mazzara del Vallo risulta regolarmente in servizio e non risultano danni, nonostante le ipotesi di malfunzionamento ad esso imputate.

Il rischio di isolamento del territorio regionale è stato scongiurato. Non si tratta tuttavia di un avvenimento insolito. Come lo stesso Consorzio dichiara, infatti:

Dal 2005 ad oggi, infatti, sono ben quattordici i casi di cavi tranciati. Dodici casi si sono verificati nel tratto Cagliari – Mazara del Vallo, e due nel tratto Olbia – Civitavecchia. Tutti (salvo uno) sono avvenuti a poche miglia dalla costa di Cagliari, alcuni addirittura molto vicini alle zone di approdo.  I danneggiamenti comportano non soltanto complesse riparazioni in mare (in condizioni ottimali servono in media 2 settimane di lavoro con navi e personale specializzato), ma soprattutto costi che, dal 2005 al 2017 compreso, hanno superato i 2,5 milioni di euro.

Il ripetersi del problema non lascia pensare però ad un incidente isolato e lo stesso Consorzio Janna attribuisce le cause di un evento di questa portata alle attività di pesca e alle violazioni dei divieti di ancoraggio nelle zone in cui questi ultimi vigono e sono indicati.

“Ancora oggi – denuncia l’ente – per nessuno degli incidenti è stato possibile risalire ai responsabili e questo rende più inquietante il rischio che tali episodi possano verificarsi altre volte, con gravi ripercussioni sull’economia sarda”. Per questo motivo la società di telecomunicazioni Stel ha presentato un esposto alla magistratura.

Esattamente un anno fa il Consorzio aveva deciso di rompere il silenzio per porre fine ad una situazione che richiede continuamente il ricorso alle casse della Regione Sardegna che è il socio di maggioranza della società consortile.

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