L’acquisizione di Fox recentemente avvenuta da parte del colosso Disney è stato uno dei più importanti stravolgimenti che ha coinvolto il settore dell’intrattenimento nel corso degli ultimi dieci anni.
Disney, come anche altre case del settore, si sta muovendo con l’intento di riuscire a tener testa a Netflix e alla sua prepotente scalata, trovando spunto e possibilità grazie alle piattaforme streaming online, fruibili sia da smart tv, che da smartphone e tablet.
Ma non è solo Netflix a preoccupare i colossi di Hollywood, dal momento che esiste il rischio che anche Amazon, Google, Facebook ed Apple prendano piede all’interno di questo settore, lasciando indietro coloro che hanno dominato il mercato fino ad ora.
La Disney sembra dunque intenzionata a compiere un ulteriore passo in avanti con il lancio di una nuova piattaforma propria, dalla quale distribuire i propri contenuti in maniera del tutto esclusiva.
Questa, a detta del CEO di The Walt Disney Company, Bob Iger, sarà la priorità principale dell’anno 2019, con i relativi costi da sostenere sia dovuti all’investimento su questa nuova risorsa, sia a causa della rinuncia relativa alle licenze dalle quali sarebbero subentrati ricavi per la vendita di servizi a terze parti.
Si prevedono quindi forti perdite a partire da circa 300 milioni di dollari tra diritti revocati a Netflix e mancate uscite cinematografiche, dato che quelli che dovevano essere i cavalli di battaglia del nuovo anno, ovvero Captain Marvel, Dumbo, Toy Story 4, Il re leone, Frozen 2 e l’ultimo episodio di Star Wars saranno utilizzati per il lancio della piattaforma.
Tuttavia questa rivoluzione mediatica su cui si sta lanciando la Disney non fa altro che seguire l’onda dei tempi. Lo afferma anche Jessica Reif Cohen, analista dei media di Bank of America Merrill Lynch:
“Tutte le società dei media dovranno diventare più orientate al consumatore. Cinque anni fa, nessuno di noi pensava che le persone avrebbero guardato così tanti contenuti sui loro telefoni. Il consumo di contenuti sta diventando mobile, non lineare e su richiesta. L’universo dei media non si è mai evoluto così rapidamente: non abbiamo visto questo tipo di cambiamento negli ultimi 40 o 50 anni. Questa è stata la grande preoccupazione nel mercato dei media negli ultimi tre anni”
Davanti a quest’evoluzione, Netflix, tramite le parole del suo CCO Ted Sarandos, non si mostra particolarmente preoccupata, probabilmente perché è stata la stessa Netflix ad iniziare a dettare le regole del gioco riscrivendo norme ed abitudini del mondo dell’intrattenimento, abituando i suoi spettatori a nuove modalità di fruizione dei contenuti e ad un modo diverso di fare marketing.
Così, se da un lato Netflix ha raggiunto nel Giugno 2018 i centotrenta milioni di abbonati, Disney si prepara a scendere sullo stesso campo munita delle sue armi migliori tra Marvel, Pixar e Star Wars, per citarne alcuni.
Tuttavia, secondo alcuni analisti, ciò non sarà sufficiente per rassicurare gli investitori, dal momento che già attraverso l’acquisizione di Fox si è creato un considerevole indebitamento che non è detto riesca ad essere riparato entro i due anni previsti, a fronte di queste ulteriori novità.
E’ anche vero però, come ipotizzato da smartworld.it, che l’acquisizione di Fox possa far conseguire l’arrivo di una grande quantità di nuovi contenuti in grado di attrarre e di essere considerati concorrenziali anche rispetto ai prezzi proposti da Netflix, attestandosi a meno di sei dollari al mese.
Preoccupazioni e rischi sono più che normali all’interno di un settore il cui ritmo di avanzamento è più che veloce e la cui evoluzione è considerata molto emozionante anche da parte di chi, come Sarandos di Netflix, afferma di viverla con entusiasmo sia dall’interno che dall’esterno come fan del prodotto.
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