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Il primo semestre 2018 per Wind Tre: ricavi in contrazione e la base clienti scende a 28,6 milioni

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Si è tenuta oggi, giorno 1 Agosto 2018, la conferenza Wind Tre con gli investitori per la presentazione dei risultati del primo semestre 2018.

Il primo elemento a esser stato posto in risalto dal CEO Jeffrey Hedberg è stato il margine EBITDA, ancora in crescita grazie alle sinergie ottenute dalla fusione, pari a circa 245 milioni di euro. L’EBITDA si attesta però a  995 milioni di euro, dell’8.5% inferiore rispetto all’anno scorso. Il flusso di cassa è invece stabile rispetto al 2017 e pari a 535 milioni di euro.

Wind Tre ha dovuto confrontarsi nel primo semestre del 2018 con una maggiore competizione nel mercato delle telecomunicazioni, prevalentemente nel segmento mobile. All’ingresso di Iliad si è aggiunta la scelta di alcuni operatori di reagire con brand secondari e offerte dedicate. Sul fronte regolatorio invece l’addio alla fatturazione ogni 28 giorni ha seriamente colpito i ricavi. Per finire, viene citata più volte in conferenza la disavventura di ZTE dopo il Denial Order, che ha rallentato la modernizzazione e il consolidamento della rete di Wind Tre.

A fronte di tutto ciò, l’azienda ha proseguito con la sua strategia nel mobile basata su un’acquisizione razionale e precisa e sulla creazione di valore. Sul fisso, invece, è stata accelerata la convergenza e la crescita FTTx.

Concentrandosi sul network mobile, si può oggi affermare che circa il 35% della rete è ormai pienamente consolidata e modernizzata e include le città di Roma, Milano, Trieste e Bologna. In conferenza, inoltre, si ricorda la doppia partership con Ericsson e ZTE.

Nel complesso, i ricavi sono scesi del 10.1%, attestandosi a quota 2,771 milioni di euro. Nel mobile, la perdita è stata dell’8,8%, con ricavi di 1,901 milioni, mentre nel fisso i ricavi sono stati di 516 milioni di euro, del 4,1% minori rispetto al medesimo periodo nel 2017.

La perdita nel mobile è frutto di una contrazione della base clienti del 5,3% e di una riduzione dell’ARPU, adesso sceso a 10.6 euro al mese. Inoltre, i ricavi da vendita di cellulari e modem sono diminuiti complessivamente del 15,5%. I clienti totali nel mobile sono 28,6 milioni e il 67% utilizza i data services.

Nel fisso, la performance è ancora negativa rispetto al 2017, ma le contrazioni sono più lievi. I ricavi sono scesi del 2%, ma in compenso la base clienti è cresciuta dell’1.1%. L’Arpu è sceso da 27,8 euro a 27 euro. I clienti totali della telefonia fissa sono 2,7 milioni, con oltre 2,5 milioni ad accesso diretto. Gli utenti ultra-broadband sono triplicati rispetto al 2017 e al momento superano il 26% della base clienti.

Jeffrey Hedberg, nel comunicato stampa ufficiale, ha parlato di un semestre caratterizzato da condizioni di mercato estremamente competitive. Nonostante le serie contrazioni dei ricavi, il CEO è soddisfatto del lavoro del top management e sottolinea il grande valore cumulato delle sinergie. Inoltre, la rinegoziazione del debito ha permesso di ottenere una riduzione degli oneri finanziari del 40% circa.

Per finire, anche nel comunicato si accenna alle due parnership per la modernizzazione della rete:

“Dopo la revoca del provvedimento, deciso dal Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ad inizio luglio nei confronti di ZTE, la partnership con il gruppo cinese è ripresa e, parallelamente, abbiamo raggiunto un accordo con Ericsson, come secondo fornitore, per accelerare il processo di consolidamento e modernizzazione della nostra rete mobile.
Sono fiducioso che siamo sulla strada giusta nel rispettare i nostri piani e nel costruire solide basi per il futuro di Wind Tre, dei suoi clienti, degli azionisti e di tutto il team”

La conferenza si è conclusa con una dichiarazione di Hedberg che, in piena onestà, ha ribadito la posizione di Wind Tre in un anno così complesso per il mercato italiano delle telecomunicazioni. Nonostante i dati presentati, il CEO, il CFO e il top management invitano gli investitori a non andare nel panico e affermano di essere molto fiduciosi sul futuro. Ciò che importa, conclude il board, è concentrarsi sulle prossime sfide, tra cui spicca la modernizzazione della rete e lo sviluppo del 5G, continuando con la strategia di convergenza, anche grazie alla solida partnership con Open Fiber.

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