Wind partecipa al progetto “Drones for Healthcare” per il soccorso in zone impervie

La tecnologia relativa all’uso dei droni è in continua sperimentazione e non è difficile venire a conoscenza quotidianamente di come questa venga sperimentata e migliorata al fine di ottenere dei progressi nella vita di tutti i giorni.

L’ultima notizia in merito riguarda il progetto sperimentale “Drones for Healthcare” a cui ha preso parte Wind Tre, insieme alla start up innovativa Archon, che si muove nell’ambito dell’innovazione, e all’Università Campus Bio-Medico di Roma.

“Drone for Healthcare” è un progetto di Open Innovation promosso da Open Italy, iniziativa del Consorzio Elis il cui obiettivo è quello di diventare il primo sales accelerator per startup, così da favorire l’innovazione all’interno delle Aziende e sostenendo l’imprenditorialità giovanile.

Grazie al progetto “Drone for Healthcare” sarà possibile utilizzare i droni per il soccorso in caso di incidenti in zone impervie e difficili da raggiungere dai mezzi tradizionali. Il drone fornirà alle vittime di incidenti un equipaggiamento di soccorso comprendente coperte termiche, kit di medicazione e, nell’ambito di questa precisa sperimentazione, defibrillatori, utilizzabili nel trattamento di alcuni malori improvvisi che possono essere causa di problemi in zone particolarmente impervie. 

In questo contesto Wind Tre ha un compito specifico, ovvero quello di consentire  ai droni UAV (Unmanned Aerial Vehicle) di Archon l’uso dell’infrastruttura IoT (Internet of Things) e la comunicazione in diretta sulla propria rete mobile 4G. In questo modo gli operatori addetti al soccorso mediante drone potranno facilmente comunicare con le vittime e fornire loro tutte le indicazioni necessarie al corretto utilizzo delle apparecchiature trasportate.

Questa modalità di telesoccorso potrebbe quindi diventare risolutiva e indispensabile in più di un’occasione, favorendo non solo un rapido e funzionale soccorso di chi è stato vittima di incidenti, ma anche una maggiore sicurezza nei confronti del lavoro e dei soccorritori stessi. Se questa tecnologia verrà sviluppata al meglio, dovrà quindi tenere conto di tre fattori chiave ovvero affidabilità, sicurezza e tempestività d’intervento che aumenteranno le possibilità di salvezza di coloro che si troveranno in difficoltà.

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