Iliad: un’interrogazione della senatrice Annamaria Parente per chiarire l’applicazione delle normative antiterrorismo
La senatrice e vicepresidente della commissione Lavoro, Annamaria Parente, ha chiesto con un’interrogazione rivolta ai ministri dello Sviluppo Economico, del Lavoro e dell’Interno, di chiarire se Iliad rispetti le normative vigenti in materia di antiterrorismo.
Stando a quanto riportato dal quotidiano La Stampa, sezione economia, il dubbio sembrerebbe concentrarsi sulle norme che disciplinano l’articolato processo di identificazione del soggetto che acquista una SIM.
Le SIM, continua la senatrice, sono vendute online e nei Simbox dell’operatore, ma la normativa vigente in materia di contrasto al terrorismo internazionale prevede che i gestori italiani debbano identificare l’acquirente prima di attivare il servizio, attraverso la corretta acquisizione di tutti i dati anagrafici necessari e di una copia di un documento d’identità valido.
Stando a quanto riportato, il rischio sarebbe quello di mettere in circolo SIM non registrate che potrebbero venire utilizzate da organizzazioni criminali o con fini terroristici.
Quanto fin qui esposto ricorda una situazione simile, che si era registrata nei primi giorni di Giugno del 2018, quando il quotidiano Il Sole 24 Ore aveva riportato il caso di un utente che aveva potuto approfittare di una connessione Iliad sfruttando documenti e carta di credito altrui.
Contestualmente a questo evento, TIM aveva avanzato un’istanza al Ministero dell”Interno per valutare l’effettiva sicurezza del sistema adottato dal nuovo operatore nel territorio italiano.
In quel caso, era stata citata la Legge Pisanu del 2005, della quale MondoMobileWeb aveva già trattato in anteprima assoluta, nel corso delle prime indiscrezioni sul nuovo operatore. Il decreto prevede l’obbligatoria identificazione del titolare di una Sim per mezzo di un documento di identità valido. L’assegnazione di una Sim equivale infatti all’apertura di una linea telefonica, e va disciplinata secondo la legge sopra citata.
In tal senso, però, va notato che in tutti i corner Iliad è presente del personale incaricato di verificare le generalità dell’acquirente.
In occasione dell’articolo del quotidiano Il Sole 24 Ore, infatti, Iliad aveva risposto con la seguente nota:
“Le Simbox iliad contemplano un processo di verifica tale da garantire il controllo efficace e completo dell’identità di ogni acquirente a cui viene rilasciata una SIM. La fase di sottoscrizione dell’offerta e di richiesta della SIM iliad prevede la raccolta di dati personali, documenti validi e la registrazione di un video dinamico per ogni singolo utente, che risultano pedissequamente verificati dagli operatori del Servizio Utenti iliad tramite un applicativo interno. Nei casi in cui i dati risultino errati, parziali o invalidi, nei casi in cui il documento di identità non risulti valido, sia danneggiato o di dubbia validità, quando inoltre, il video registrato pone dubbi sul riconoscimento di una persona, si procede al rigetto della richiesta. L’attivazione della SIM viene effettuala da iliad solo in caso di conferma da parte dell’operatore del Servizio Utenti e successivamente a tale conferma. Questo processo è stato ideato e implementato per garantire la conformità con la normativa applicabile e la tutela della sicurezza delle comunicazioni elettroniche, e assicura un livello di controllo sulle identità degli utenti particolarmente elevato anche in considerazione della digitalizzazione della procedura. L’ingresso nel mercato di iliad ha destato molto interesse. L’innovazione dei processi proposti piuttosto che destare continue contestazioni, dovrebbero essere benvenuti per la spinta innovativa di cui l’intero Paese e gli utenti potranno giovare.”
Anche in questa occasione, l’operatore ha ribadito la sua posizione, affermando che nessuna SIM viene attivata se non dopo che venga convalidata l’identità degli acquirenti.
Occorrerà quindi attendere ulteriori sviluppi della situazione, mentre anche il Ministro Luigi Di Maio ha dichiarato di aver inviato delle prescrizioni all’operatore affinché si adegui alla normativa sull’antiterrorismo.
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