AGCOM ha pubblicato il suo Osservatorio sulle Comunicazioni N. 2/2018, in cui è possibile notare dati molto interessanti sul mercato delle telecomunicazioni in Italia.
Dall’Osservatorio emerge che la spesa delle famiglie per i servizi di telecomunicazione è cresciuta dell’1,7% e ha raggiunto i 26,7 miliardi di euro. La crescita maggiore è quella dei ricavi da servizi dati, pari al 10,9%, mentre i ricavi da servizi voce crollano del 6,3%.
Gli investimenti, come evidenziato anche nella Relazione Annuale, ammontano a quota 7,15 miliardi di euro.
Anche nel trimestre esaminato dall’Osservatorio si nota una crescita del numero complessivo di linee su rete fissa, con un incremento di circa 250.000 accessi. In questo contesto, TIM ha perso circa 380.000 linee e gli altri operatori ne hanno guadagnate 630.000.
Le quote di mercato su rete fissa mostrano un calo di 2,4 punti percentuali per TIM, con il 52.6% del totale, una contrazione dello 0.1% per Wind Tre e un aumento dello 0.5% per Vodafone. Fastweb ha raggiunto il 12,4% del totale con una crescita di 1,2 punti percentuali.
Gli accessi broadband e ultrabroadband su rete fissa nel complesso hanno raggiunto quota 16,7 milioni di unità. Gli accessi con velocità maggiore di 30Mbit al secondo hanno superato quelli con velocità inferiore ai 10Mbit al secondo, raggiungendo il 31,2% del totale.
Su base annua, gli accessi ultrabroadband sono quindi cresciuti di circa 2,4 milioni di unità, parallelamente alla crescita degli accessi con velocità fino a 100 Mbit al secondo, che hanno superato i 3,1 milioni.
Molto interessanti anche i dati sul mercato mobile, in cui le linee complessive registrano un aumento di 2,5 milioni di unità e le sim M2M (machine to machine) sono aumentate di ben 4,1 milioni.
Ma il dato forse più interessante riguarda la distribuzione delle Sim complessive: due mesi prima dell’arrivo di Iliad, la rete mobile italiana era caratterizzata da quote del 30% circa, distribuite tra i tre principali operatori.
Più nello specifico, nel marzo del 2018 Wind Tre e TIM hanno il 30,8% delle Sim complessive e Vodafone il 30,2%. Wind Tre ha perso l’1,9% rispetto al 2017, mentre TIM e Vodafone hanno visto un incremento pari allo 0,8% e allo 0,4%, rispettivamente. La restante quota di mercato è occupata da Poste Mobile, con il 3,9% e da tutti gli altri MVNO con una quota complessiva del 4,3%.
Chiaramente, i dati presentati non possono contemplare le conseguenze dell’ingresso di Iliad nel mercato italiano, in quanto aggiornati al mese di Marzo del 2018. Ma la distribuzione delle quote di mercato tanto criticata dal nuovo quarto operatore ha trovato riscontro in questi dati, che mostrano una perfetta simmetria tra i tre operatori.
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