Telecomunicazioni

Osservatorio AGCOM: gli accessi broadband hanno raggiunto 16,7 milioni di unità

Oggi, giorno 20 Luglio 2018, l’AGCOM ha pubblicato l’Osservatorio sulle Comunicazioni N.2 e un comunicato in cui si analizza il segmento delle linee broadband, in seguito anche ai dati emersi nella Relazione Annuale del 2018.

Evidentemente, i risultati presentati nella Relazione Annuale vengono ripresi dall’Osservatorio, con particolare riferimento al contesto competitivo e alle statistiche nel fisso e nel mobile, ma il comunicato stampa permette di approfondire la questione nei segmenti broadband e ultrabroadband.

L’Autorità rende infatti noto che le linee broadband di rete fissa hanno raggiunto un terzo del totale, con un aumento su base annua di ben 840.000 accessi. Come è possibile leggere nell’Osservatorio N.2, grazie a tale incremento, gli accessi broadband nel complesso hanno raggiunto quota 16,7 milioni di unità.

Le linee DSL (Digital Subscriber Line) sono diminuite di circa 1,7 milioni di unità, mentre gli accessi NGA hanno visto un aumento da 2,9 milioni a 5,3 milioni.

Le quote di mercato degli operatori per gli accessi broadband e ultrabroadband.

Molto interessanti sono i dati raccolti e analizzati circa le velocità di navigazione in Italia. Al termine del primo trimestre del 2018, gli accessi con velocità maggiore di 30Mbit al secondo hanno superato quelli con velocità inferiore ai 10Mbit al secondo, raggiungendo il 31,2% del totale. Su base annua, gli accessi ultrabroadband sono quindi cresciuti di circa 2,4 milioni di unità, parallelamente alla crescita degli accessi con velocità fino a 100 Mbit al secondo, che hanno superato i 3,1 milioni.

Gli accessi caratterizzati da una velocità compresa tra i 10 e i 30 Mbit al secondo invece si sono ridotti di circa 200.000 unità, ma la caduta più importante è quella degli accessi con velocità inferiore ai 10 Mbit al secondo, che sono diminuiti di quasi 1,4 milioni di unità.

Osservatorio ultrabroadband broadband

Guardando al contesto competitivo, TIM ha registrato il maggiore incremento in termini di accessi con velocità maggiori di 30 Mbit al secondo, con un aumento di circa 1,3 milioni di linee. Buoni risultati anche per Vodafone, con una crescita di 480.000 linee e Fastweb con 323.000 linee. In tal senso, tuttavia, l’Osservatorio fa notare come Fastweb rappresenti circa il 50% della crescita delle linee con velocità pari o superiori ai 100 Mbit al secondo.

Situazione diversa invece nel segmento con velocità inferiori ai 10 Mbit al secondo, in cui TIM continua a dominare con una quota di poco superiore al 65%, a causa della “pregressa presenza storica” dell’operatore nei servizi a larga banda, come sottolinea l’Autorità. Alle sue spalle, Wind Tre con il 15,9% e Vodafone con l’11,4%.

Per finire, nel segmento di velocità compresa tra i 10 e i 30 Mbit al secondo, TIM mantiene la sua quota del 27% circa, seguita da Fastweb e Vodafone con, rispettivamente, il 22,7% e il 19,7%.

Come già trattato nella Relazione Annuale, i ricavi medi mensili sono compresi, secondo le stime, tra i 18,8 euro per prestazioni inferiori a 10 Mbit/s e i 42 euro per velocità superiori a 30 Mbit/s. Nel complesso, il valore medio, pari a 28,4 euro al mese, è in crescita del 6,6%.

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