L’annuncio non poteva che essere dato più opportunamente se non nel corso dell’Internet Day, la giornata che Agi, l’Agenzia Giornalistica Italiana, e Censis, Centro Studi Investimenti Sociali, dedicano ogni anno per la presentazione dei dati di internet in Italia.
I risultati dello studio svelati nella Sala della Regina presso la Camera dei Deputati, fanno emergere che il 10,7% degli italiani è iperconnesso e utilizza lo smartphone intensamente, e che tra questi la metà lo utilizza a casa e un terzo mentre guida. Insieme a questi numeri lo studio si occupa anche delle sensazioni che derivano per gli italiani dall’uso di internet ma anche gli effetti dell’uso eccessivo della rete.
Nella giornata in cui la statistica ha fornito degli interessanti spunti per cogliere la penetrazione di internet nella vita sociale degli italiani, anche la politica ha reso noti gli sviluppi della propria azione. Sono intervenuti nella conferenza, infatti, il Presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico, il Ministro della Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno, il Ministro del Lavoro e Ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio.
Proprio quest’ultimo ha rivelato, dopo aver contestato la linea in cui l’Unione Europea potrebbe seguire imponendo una tassa alle condivisioni di link (link tax) e un maggiore controllo dei link per tutelare il diritto d’autore, la volontà da parte del governo di procedere nell’innovazione tecnologica pubblica e della pubblica amministrazione:
Questo governo proseguirà il percorso di potenziamento delle infrastrutture di rete proseguendo l’investimento nella banda ultralarga e nel 5G. […] Investiremo ancora maggiormente per una banda larga che copra tutta l’Italia da Nord a Sud intervenendo soprattutto nelle aree più disagiate.
La parte finale del Ministro Di Maio è coincisa con gli ultimi secondi del suo discorso, quando ha svelato le soluzioni con le quali “scordarsi delle restrizioni che alcuni vorrebbero imporre”, facendo riferimento al controllo che pochi eserciterebbero limitando la libertà di internet e alla politica accomodante che l’Ue potrebbe disegnare:
Lavoriamo affinché un giorno ci siano referendum propositivi anche via rete e che possano diventare la normalità per i cittadini. Per far questo, anche per un’idea di cittadinanza digitale che non possiamo ulteriormente rimandare, è necessario che la connessione ad internet diventi un diritto primario di ogni singolo cittadino. E siamo al lavoro come governo per tutelare questo diritto. Immagino uno stato che interviene e fornisce gratuitamente una connessione internet per almeno mezz’ora al giorno a chi non può ancora permetterselo. La rete è al centro del cambiamento e questo cambiamento non può più aspettare.
Le parole per adesso fanno intravedere un obiettivo ben chiaro. Ci sarà da capire tuttavia come concretamente verranno poste in essere le politiche per centrarlo, a partire da chi saranno realmente i beneficiari e in cosa consisterà nei dettagli l’iniziativa.
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