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Iliad e Ipse 2000, la storia di due new entry accomunate da un numero

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Capita spesso che la storia, senza comunque perdere quella peculiarità distintiva di stampo ciceroniano di “magistra vitae” (maestra di vita ndr), vesta i panni della burlona manifestando curiose circostanze. È il caso di Iliad, il nuovo quarto operatore mobile presentato il 29 Maggio 2018 e di Ipse 2000, ultima creazione economica della new economy ad inizio millennio.

Immergendosi nell’archivio storico di MondoMobileWeb si è infatti scoperto che il 177, il numero dell’assistenza clienti di Iliad rintracciato nelle settimane precedenti il suo lancio, fu la stessa combinazione numerica che avrebbe avuto esattamente la stessa funzione per Ipse 2000, la società che avrebbe lanciato un nuovo operatore telefonico mobile nei primissimi anni del 2000, quando le licenze per le frequenze Umts, standard della rete 3G, sembravano essere la nuova risorsa della telefonia cellulare.

La storia di Ipse 2000 è stata lunga, ma mai caratterizzata dall’operatività. L’investimento per le licenze Umts si rivelò, forse inaspettatamente, troppo eccessivo per i piani dei grandi azionisti, tra cui figuravano, legati dall’esperienza nel settore della spagnola Telefónica, la società municipalizzata del Comune di Roma Acea (Azienda Comunale Energia e Ambiente), Fiat attraverso Atlanet, Edison, operatori finanziari e banche.

Al sacrificio finanziario tuttavia susseguirono anche i contrasti fra gli azionisti dovuti principalmente alla discordia sulla linea messa in piedi da Telefónica, compresa l’importazione del marchio spagnolo Quam. Con un’impalcatura quasi ultimata, il destino di Ipse fu condannato a diversi anni di stand-by, siglati alla fine dalla revoca delle frequenze della società disposta dall’allora Ministro delle Comunicazioni Landolfi.

Oltre la sciagurata esperienza imprenditoriale, la questione ha creato non pochi disagi, riportati in quegli anni dai dipendenti che hanno lottato per ottenere la procedura di mobilità nel sito non più disponibile www.ipsedosmil.it, e tuttora reperibili nel libro “Nascita e morte di un’impresa in 42 lettere” di Pier Luigi Celli, l’amministratore delegato di Ipse 2000 che ha deciso di raccontare, attraverso le e-mail scambiate con i propri dipendenti, l’ambizione disinnescata da una triste fine.

Quel semplice 177 di Iliad cela, quindi, una pagina del passato della telefonia italiana, senza creare nessun altro riferimento con gli eventi che lo hanno visto coinvolto, limitandosi a ripresentarsi dando un piccolo spazio a un semplice ricordo.

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