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AECI invia un esposto contro Iliad per verificare eventuali pratiche scorrette

Dopo l’Associazione Cittadinanzattiva, L’A.E.C.I., Associazione Europea Consumatori indipendenti, ha inviato un esposto nei confronti del nuovo operatore Iliad all’AGCOM, all’AGCM e al Garante Privacy.

Molti sono stati gli aspetti criticati nel documento ufficiale. In primo luogo, l’A.E.C.I. ritiene che la locuzione “per sempre”, il Claim dell’offerta Iliad più volte ripetuto da Benedetto Levi stesso, non fornisca all’utente informazioni precise riguardo questa formula commerciale. Sebbene la proposta sia, appunto, “per sempre”, l’operatore si riserva il diritto di modificare le condizioni economiche del contratto, secondo l’articolo 9 delle condizioni generali del contratto.

Inoltre, ai sensi dell’articolo 7 delle condizioni di contratto, Iliad può sospendere il servizio dandone preavviso con ogni mezzo e senza che siano dovuti rimborsi o compensazioni. L’utente non ha però i mezzi per valutare i comportamenti che possono condurre alla sospensione del servizio, risultando in una situazione di serio svantaggio.

Per questa ragione, le condizioni generali del contratto non sono reputate trasparenti dall’A.E.C.I.

Un secondo aspetto riguarda l’offerta commerciale dell’operatore, basata, l’Associazione ritiene, su una comunicazione incompleta e non propriamente trasparente, già per quanto concerne il processo di attivazione dei servizi o per quel che riguarda il traffico extra soglia. Inoltre, l’Associazione critica la scelta di inserire nel sito il prezzo di 5,99 euro al mese, omettendo il costo di attivazione della SIM.

A.E.C.I.

Un problema criticato anche da molti utenti è quello del traffico extrasoglia di Iliad. In tal senso, l’A.E.C.I. sostiene che l’applicazione della tariffa extrasoglia di 9 euro a gigabyte, superati i 30 GB dell’offerta, sia contraria alla delibera AGCOM 326/10/CONS che stabilisce che gli operatori debbano provvedere a far cessare il collegamento dati non appena il credito o il traffico residuo di tempo o di volume sia stato interamente esaurito, senza ulteriori addebiti o oneri. Nel caso di Iliad, all’utente non è garantita al momento una tutela in caso di superamento della soglia della propria offerta.

A ciò si aggiungerebbe la mancata trasparenza sul traffico internet all’estero che la conferenza del 29 Maggio 2018 aveva lasciato intendere ammontasse a 32GB per l’Europa.

Questo il parere dell’Associazione Europea:

Da una parte si rileva che l’offerta preveda, per il traffico dati generato in Europa, 2 Gigabyte di allowance aggiuntivi rispetto alla soglia prevista per il territorio nazionale (pari a 32 GB). Nell’ultima riga della presentazione sintetica dell’offerta si legge infatti: “+ 2GB dedicati in Europa”

L’ultimo punto ampiamente criticato riguarda la peculiare attivazione della SIM Iliad.

L’Associazione ha scritto di avanzare seri dubbi circa il metodo definito da Iliad come “firma digitale”, che altro non sarebbe che “un token ricevuto a mezzo sms“.

Secondo l’A.E.C.I., le caratteristiche di una firma digitale sono l’autenticità, l’integrità e il non ripudio, ovvero l’impossibilità di disconoscere la propria firma. Il sistema di Iliad tuttavia non risponderebbe a questi tre principi.

Per tutte queste ragioni è stato richiesto alle Autorità di verificare le eventuali pratiche scorrette e dannose nei confronti dei consumatori, così come l’effettiva trasparenza contrattuale delle condizioni generali della società e il rispetto della legislazione italiana e delle delibere dell’AGCOM.

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