Con la momentanea sospensione, ordinata dal Tar del Lazio, della maxi sanzione di 74 milioni di euro inflitta a Tim, dal governo qualche settimana fa, si è consumato un nuovo capitolo dell’ormai nota telenovela che vede come protagonisti il gruppo Vivendi-Tim e il Ministero dello Sviluppo Economico.
Ebbene si, la squadra di prestigiosi avvocati ingaggiata da Tim per la presentazione del ricorso contro il provvedimento con il quale l’azienda è stata accusata per la tardiva notifica del controllo di Vivendi, ha evidentemente fatto bene il suo lavoro, perchè, Mercoledì 6 Giugno 2018, i giudici del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, hanno bloccato la maxi sanzione fino al 4 Luglio 2018.
A questo punto un breve sunto della vicenda è d’obbligo per avere un quadro chiaro della situazione.
Qualche tempo fa, l’allora Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda (a cui di recente è succeduto Luigi Di Maio) aveva avviato un procedimento per verificare l’effettiva legittimità del controllo di Vivendi su Tim, e anche la Consob si era espressa a riguardo, dichiarando il mancato invio al governo italiano della notifica dell’inizio del controllo esercitato su Telecom, sottolineando, pertanto, la violazione dell’articolo 2 comma 2 del decreto legge 15 marzo 2012, che istituisce la Golden Power, cioè l’insieme dei poteri speciali esercitabili dal governo per tutelare alcuni settori di vitale importanza per il Paese.
La legge prevede infatti che determinati cambi di controllo devono obbligatoriamente essere notificati alla Presidenza del Consiglio della società stessa, entro dieci giorni o comunque prima di diventare effettivi.
Così, il Consiglio dei Ministri, l‘8 Maggio 2018, si era riunito a Palazzo Chigi per discutere della questione ancora aperta di Vivendi e Tim ed in quell’occasione, l’allora Presidente Paolo Gentiloni, aveva attutato il Dpcm al fine di sanzionare Tim per l’accaduto con una somma pari a 74.312.342,44 euro.
Tim, ovviamente, non è mai stata d’accordo con la maxi sanzione inflittagli e nella giornata di Mercoledì 23 Maggio 2018, aveva deciso di reclutare un’importante squadra di legali composta dallo studio BonelliErede, Giliberti-Triscornia e Catricalà per contestare questi 74,3 milioni di euro di multa.
Il 6 Giugno 2018 il Tar del Lazio si è pronunciato a riguardo accogliendo l’istanza presentatagli dal team di avvocati e sospendendo il decreto che prevedeva il pagamento della multa da parte di Tim. Si aspetta quindi l’udienza del 4 luglio per la confermare o meno della sospensiva.
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