Telefonia: due anni fa il Roaming Like at Home abbatteva i confini tra i paesi dell’Unione Europea
Giovedì 15 Giugno 2017, una data che ai più potrebbe sembrare anonima, ma che in realtà ha segnato un momento cruciale nel mondo delle telecomunicazioni (e di viaggi e spostamenti) a livello europeo.
Esattamente due anni fa, il roaming diventava ufficialmente gratis all’interno dei Paesi dell’Unione Europea grazie al “Roam like at home”, il progetto con cui la Commissione Europea ha consentito a chi si muove all’interno della UE zone di sfruttare il proprio bundle di minuti, sms e giga, proprio come accadrebbe nel proprio paese di appartenenza.
Orientarsi col GPS dello smartphone per spostarsi in nazioni diverse dalla propria, ricevere ed effettuare chiamate da e verso casa, o scattare una foto e pubblicarla sui social in tempo reale: tutto questo non implica più costi aggiuntivi.
Infatti, da due anni a questa parte, non bisogna più richiedere o attivare opzioni extra al proprio operatore mobile, il quale continua semplicemente ad addebitare o a detrarre il consumo in roaming dai volumi previsti dal piano tariffario o pacchetto nazionale dell’utente che viaggia all’interno dell’Unione Europea.
Grazie al piano RLAH attuato dalla Regolamentazione Europea 2016/2286, superare i confini nazionali è diventato indifferente (o quasi) in termini di utilizzo dello smartphone. Tali agevolazioni sono state il frutto faticosamente ottenuto dopo una lunga serie di dibattiti, veti e polemiche tra i paesi europei e le telco.
Tra i principali fattori ad alimentare dubbi e preoccupazioni, ritroviamo l’impatto che l’abolizione dei costi di roaming avrebbe potuto provocare sul bilancio delle compagnie telefoniche.
A tutela di queste ultime, però, interviene la clausola di salvaguardia prevista dalla politica dell’uso corretto: in sintesi, i consumatori non devono commettere alcun tipo di abuso dall’estero. In caso contrario, gli operatori potranno introdurre delle clausole sviluppate ad hoc per recuperare i costi applicando meccanismi di controllo e sovrapprezzi (nel rispetto di determinati massimali).
Le norme in questione si rivolgono ai viaggiatori occasionali e non propongono un’alternativa al roaming permanente. Per poter usufruire del roaming a tariffa nazionale quando si viaggia nella zona UE, non bisogna utilizzare il telefono cellulare più di quanto lo si faccia nel proprio paese. Questo viene considerato un “uso corretto dei servizi di roaming“.
E sempre nell’ambito della politica sull’uso corretto, l’operatore ha la possibilità di monitorare e verificare l’attività di roaming dell’utente negli ultimi 4 mesi: se, nel corso di tale periodo, l’uso in roaming supera l’uso nazionale, l’operatore può richiedere all’utente di chiarire la situazione entro e non oltre 14 giorni.
I Paesi in cui è valida la normativa sono tutti quelli dell’Unione Europea, a cui si aggiungono i Paesi della Area Economica Europea (EEA): Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia (inclusi Guadalupa, Guyana francese, La Reunion, Mayotte, Martinica), Germania, Gibilterra, Grecia, Irlanda, Islanda, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Olanda, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria.
La regolamentazione consente l’utilizzo del bundle dati, alle stesse condizioni nazionali, fino ad un quantitativo massimo nel mese di riferimento, consultabile sul sito ufficiale di ogni operatore. Oltre tale tetto massimo, gli operatori possono applicare un sovrapprezzo, con un costo che varierà al ribasso ogni anno fino al 2022.
Ogni operatore è anche libero di far utilizzare tutti i Giga dell’offerta alle stesse condizioni nazionali anche nei Paesi dell’Unione Europea, così come è possibile richiedere, come già fatto da alcuni operatori virtuali, una deroga ad AGCOM per poter applicare condizioni differenti da quelle previste dal Roaming Like at Home.
E’ possibile conoscere, operatore per operatore, come viene applicata la normativa sul roaming nei Paesi dell’Unione Europea. Per ulteriori informazioni è possibile leggere l’approfondimento dedicato.
Nel caso in cui si ritenga che il proprio operatore non abbia rispettato il diritto al roaming a tariffa nazionale all’estero e abbia ingiustamente addebitato dei costi extra, bisogna quanto prima aprire una segnalazione contattando il proprio operatore.
Se non si è soddisfatti della risposta, è possibile rivolgersi alle autorità nazionali di regolamentazione competenti (in genere, l’ente nazionale di regolamentazione delle telecomunicazioni), che si occuperanno di dirimere la questione.
Ogni operatore di telefonia mobile, infine, è tenuto ad osservare le vigenti norme sulla protezione dei dati personali e può avvalersi dei dati di cui già dispone a fini di fatturazione soltanto per verificare e confrontare l’attività di roaming col proprio consumo nazionale.
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