La Storia della Telefonia

Quando la tastiera del telefono fungeva da joystick: The Lion Trophy Show

Un leone con le scarpe da tennis, tante barrette energetiche, e un percorso pieno di ostacoli e bivi: chi è nato tra gli anni Ottanta e gli anni Novanta (ma anche Settanta) si ricorderà The Lion Trophy Show, il programma cult di Telemontecarlo, andato in onda dal 1994 al 2000.

Immagine presa da https://mikimoz.blogspot.com

The Lion Trophy Show (diventato Lion Network dal 1997 al 2000) era innovativo per tre motivi: era in diretta, andava in onda alle ore 20:00, un orario atipico all’epoca per un pubblico di bambini e adolescenti, ma che si rivelò di grande successo, e soprattutto era interattivo, un’autentica novità in tempi in cui smartphone e console non erano a portata di mano come oggi, e il telefono da casa serviva esclusivamente per effettuare e ricevere chiamate.

Il programma (prodotto da ELLETI & Company, mentre il gioco è una creazione di Frame By Frame sponsorizzata dallo snack Lion della Nestlé) viene trasmesso su TMC dal 1994 al 1996, e su TMC 2 dal 1996 al 2000, per un totale di sette edizioni. Tre le conduttrici susseguitesi negli anni: Emily De Cesare (1994 al 1996), Adriana Volpe (dal 1996 al 1999) ed Eleonora Di Miele (dal 1999 al 2000).

I concorrenti giocavano da casa – nelle ultime edizioni, dallo studio televisivo del programma – usando i pulsanti della tastiera del telefono (che doveva essere rigorosamente a toni, chi possedeva quello a ruota non poteva partecipare), ognuno dei quali con una funzione ben precisa per guidare Lion nelle sue peripezie: il tasto 0 per iniziare il gioco; il 2 per proseguire dritto, saltare in alto o in avanti, salire ed aprire le porte; il 4 per svoltare o saltare verso sinistra; il 6 per svoltare o saltare verso destra; l’8 per abbassarsi. Nella parte inferiore della schermata di gioco, oltre al nome del concorrente e al punteggio cumulato, c’era una tastiera in miniatura, che consentiva al pubblico da casa di vedere in tempo reale le scelte prese dal giocatore in gara.

La difficoltà del videogame consisteva proprio nel pigiare il tasto giusto al momento giusto, non solo per la scelta dell’itinerario corretto, ma anche per la raccolta di punti, rappresentati sotto forma di oggetti disseminati nei vari livelli, come snack, frutta, fiori e monete. Tante le ambientazioni: dalla ferrovia nel deserto alla miniera d’oro, dalla discesa innevata al castello, dal Medioevo alla Chicago degli Anni 30, dalla campagna all’antico Egitto.

Gli snack Lion (ovvero le vite) a disposizione erano tre: ogni qual volta veniva commesso un errore fatale, partiva il filmato – rimasto immutato in tutte le edizioni – in cui Lion mangia una barretta al cioccolato per ricaricarsi e avere un’altra chance. Quattro le classifiche entro cui poter rientrare in base al punteggio raggiunto al termine della partita: Top Giorno, Top Settimana, Top Mese (ovvero il migliore della giornata, settimana e mese) e Top 12, ovvero la classifica dei dodici concorrenti più bravi.

A far parte dello staff, alcuni nomi conosciuti del mondo televisivo come il giornalista e conduttore Roberto Giacobbo, in qualità di uno degli autori del programma, e l’ospite in studio MikiMix, prima di diventare Caparezza.

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