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Il Garante Privacy acconsente alla geolocalizzazione del personale di una società di vigilanza privata

Il Garante Privacy ha concesso il via libera alla geolocalizzazione del personale di una società privata di vigilanza e trasporto valori, tramite smartphone e tablet. Pur acconsentendo a tale pratica, ha però disposto delle misure per tutelare la privacy dei lavoratori.

In questo modo, con l’installazione dell’applicazione sui device mobili, si desidera incrementare la sicurezza delle varie pattuglie, oltre che l’ottimizzazione di assegnazione e distribuzione degli interventi da svolgere. Sarà anche possibile per i dipendenti inviare segnali di allarme in caso di situazioni di pericolo.

I dati raccolti, la posizione e la velocità del veicolo saranno custoditi per un periodo massimo di 24 ore, a parte particolari situazione, ed il loro trattamento non sarà più consentito al termine dell’attività lavorativa, quando i dipendenti alla fine del proprio turno, dovranno restituire i dispositivi.

Viene inoltre specificato che le guardie per attivare l’applicazione dovranno utilizzare un codice identificativo e una password fornita dalla sede centrale e che l’accesso, in diretta, ai dati localizzazione, da parte del personale autorizzato della centrale operativa, sarà consentito esclusivamente in caso di emergenza.

Con questi termini l’Autorità ha ritenuto corretto, necessario e proporzionato, il trattamento dei dati che la società vuole applicare, anche in considerazione del tipo di mestiere che prevede l’utilizzo di speciali misure cautelative per controllare e monitorare la posizione dei veicoli che trasportano contanti.

Allo stesso tempo però, per tutelare i lavoratori, il Garante ha richiesto la disposizione sul device di un’icona indicante il funzionamento della geolocalizzazione e una configurazione del sistema che permetta di oscurare la posizione geografica dei dipendenti dopo un determinato periodo di inattività dell’operatore sul monitor della centrale operativa.

E’ stato anche specificato che i dati raccolti dall’applicazione potranno essere consultati e gestiti esclusivamente da personale addetto della centrale operativa e dalla direzione informatica della società che sia munito di apposite credenziali e profili autorizzativi. Per tutelare ulteriormente i dipendenti non sarà possibile utilizzare i dati per il controllo dei lavoratori o per scopi disciplinari.

Infine ovviamente sarà obbligo dell’azienda fornire alle guardie un’informativa che consenta l’esercizio dei diritti.

In linea con quanto previsto dallo Statuto dei lavoratori la società convocherà delle rappresentanze sindacali per sottoscrivere uno specifico accordo, o alternativamente, si impegnerà per ottenere l’autorizzazione del competente organo del Ministero del Lavoro.

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