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Tim ingaggia una prestigiosa squadra di avvocati per contestare la multa di 74 milioni di euro per non aver notificato il controllo di Vivendi

La telenovela tra Vivendi-Tim e il Ministero dello Sviluppo Economico sembra non aver fine. In occasione della sanzione di 74 milioni di euro inflittagli dal governo qualche giorno fa, a causa della tardiva notifica del controllo di Vivendi, Tim ha adesso ingaggiato una squadra di importanti avvocati per presentare ricorso.

Come riportato in passato, era stato il Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda ad avviare il procedimento per la verifica della legittimità del controllo di Vivendi su Tim, affermando che lo scopo era quello di tutelare il ruolo di Tim nell’ambito delle tlc in Italia.

Anche la Commissione Nazionale per la Società e la Borsa (Consob), si era, in passato, espressa sulla questione, affermando che Vivendi non ha mai inviato al governo italiano la notifica (necessaria secondo Consob) del controllo esercitato su Telecom, violando pertanto l’articolo 2 comma 2 del decreto legge 15 marzo 2012, che istituisce la Golden Power, cioè l’insieme dei poteri speciali esercitabili dal governo per tutelare alcuni settori di vitale importanza per il Paese.

La legge sancisce che determinati cambi di controllo devono obbligatoriamente essere notificati alla Presidenza del Consiglio della società stessa, entro dieci giorni o comunque prima di diventare effettivi.

E’ possibile consultare ulteriori dettagli sulla vicenda cliccando sulle seguenti sezioni:

Leggi anche: Caso Vivendi – Tim: la Consob prova l’esistenza del controllo de facto

Leggi anche: Tim ha intenzione di fare ricorso contro la multa di 74 milioni di euro per non aver notificato il controllo di Vivendi

Tim dal canto suo non si trova assolutamente d’accordo con la sanzione che gli è stata attribuita e, come si legge su un articolo del quotidiano “Il Sole 24 Ore” di ieri, Mercoledì 23 Maggio 2018, ha reclutato una squadra di legali composta dallo studio BonelliErede, Giliberti-Triscornia e Catricalà per contestare questi 74,3 milioni di euro di multa.

Il tempo limite previsto dalla legge per presentare il ricorso al Tar del Lazio è di 60 giorni da quando è stato comunicato l’importo della pena pecuniaria, cioè dall’8 Maggio 2018.

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