Disgelo in corso tra Cina e Stati Uniti. Secondo il quotidiano La Repubblica di oggi 23 Marzo 2018, le due superpotenze cercano di venirsi incontro: da una parte, la Cina, riducendo i dazi di importazione sulle auto, dall’altra, gli Stati Uniti, salvando l’azienda cinese di telecomunicazioni Zte.
Il presidente cinese Xi Jinping, a seguito dell’incontro diplomatico del 13 Maggio 2018 con il presidente americano Trump, ha più volte dichiarato che salvare Zte è una priorità e Trump, da parte sua, ha affermato di voler riconsiderare il dossier, come “favore personale” al presidente Jinping.
Il “favore” di Trump a Zte, e quindi alla Cina, potrebbe consistere nel ridurre il tutto ad una ingente multa da 1,3 miliardi di dollari e ad un ricambio ai vertici nella società di telecomunicazioni.
La Cina, invece, a seguito dei recenti colloqui commerciali avvenuti a Washington con la controparte americana, per voce del suo presidente Xi Jinping, ha deciso di ridurre, da Luglio 2018, i dazi di importazione per le auto straniere.
Inoltre, il presidente cinese ha messo in programma di cancellare entro il 2022 i limite del 50% nelle quote che le case straniere possono detenere, attraverso joint venture, con i produttori locali.
Il segmento auto che potrebbe beneficiarne più di tutti è l’alta gamma, come Tesla – per cui la Cina è il primo mercato fuori dal Nord America – Ferrari, Lincoln Ford e Jeep.
In generale tutte le grandi case internazionali negli ultimi anni hanno optato per una joint venture pur di produrre e vendere sul territorio cinese, con qualche eccezione soprattutto tra le marche di lusso, come la Lexus appartenente a Toyota.
Il presidente Trump, attraverso questa manovra di disgelo, spera anche di esortare le Autorità cinesi ad esprimersi in modo favorevole sulla questione Nxp, nel minor tempo possibile.
Infatti, Qualcomm, società statunitense di ricerca e sviluppo nel campo delle telecomunicazioni senza fili, ha manifestato il desiderio di acquisire la Nxp Semicontuctors, società olandese di semiconduttori fondata dalla Philips.
Per acquisire Nxp, Qualcomm necessita del consenso unanime dei nove membri delle Authority Competenti del mondo, e, l’unico Paese che finora non ha dato parere favorevole all’acquisizione è proprio la Cina.
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