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TIM: presentati alla conferenza i risultati finanziari del primo trimestre del 2018

Si è appena conclusa la conferenza di TIM, che ha presentato i risultati finanziari del primo trimestre del 2018, fino al 31 Marzo. Si è iniziato immediatamente riassumendo i risultati finanziari del primo trimestre, che ha visto una crescita nei ricavi dei servizi consolidati pari al 3.1%, mentre l’EBITDA del gruppo registra un +1.8%, sebbene quello domestico sia in lieve calo, dello 0.9%, a causa dei ritardi nel rinnovo del contratto di solidarietà con i sindacati, scaduto alla fine del 2017.

Discorso simile per l’EBITDA-CAPEX, ovvero il margine operativo privato delle spese in conto capitale, che è cresciuto del 12.2% a livello di gruppo, dell’8.3% nel mercato domestico e di oltre il 40% in Brasile.

I ricavi totali sono di 4.7 miliardi di euro, in crescita del 2.7% anno su anno. Nel segmento domestico, la crescita è del 4.7% anno su anno per il mobile; per il fisso invece, si registra una diminuzione dello 0.2%. In tal senso, i ricavi di TIM sono stati sostenuti da un continuo miglioramento della penetrazione LTE.

La base clienti di TIM è cresciuta dello 0.9% per un totale di 31,036 milioni di utenti, sebbene l’aumento sia trainato dalla base Not Human, in crescita del 5.6%, mentre la Human perde lo 0.2%. I clienti attivi sono 27,366 milioni in totale. Anche la base clienti Broadband è aumentata, superando i 13 milioni di utenti, mentre i clienti con 4G sono oggi 10,099 milioni.

Commenti meno entusiastici per quel che concerne l’ARPU, ovvero il ricavo medio ottenuto mensilmente per ogni utente. Stando alle parole di Amos Genish, si tratta di valori un po’ bassi, pari rispettivamente a 32.8 euro al mese per il consumer e 25.5 euro al mese per il broadband. Nonostante ciò, l’ARPU consumer è in crescita del 2.7% anno su anno e il Broadband del 10.9%

Nel complesso, è la gestione del mercato brasiliano a stupire particolarmente, con risultati commentati entusiasticamente da Amos Genish. La crescita tocca sia l’ARPU sul mobile, con un +13.3%, che i ricavi netti, in crescita del 6.4% rispetto al primo trimestre del 2017. Anche l’EBITDA in Brasile è particolarmente elevato, con una crescita del 16.8% anno su anno.

Sul fronte delle uscite finanziarie, è stata commentata anche la sanzione per 74 milioni di euro, e TIM ha ripetuto che farà ricorso, sebbene si sia già proceduto con l’accantonamento dell’importo nei 95 milioni di euro di costi non ricorrenti, che comprendono anche altri piccoli contenziosi ancora aperti.

Un’intera sezione della conferenza è stata concentrata, come atteso, sul progetto DigiTIM del nuovo piano industriale 2018-2020. Il piano, secondo l’amministrazione di TIM, ha raggiunto nel primo trimestre del 2018 il 27% degli obiettivi totali. Tra questi, risaltano l’accelerazione della migrazione verso la fibra, il miglioramento dell’offerta convergente, il lancio di servizi di cloud, l’approccio smart investment e il miglioramento della struttura organizzativa, che andranno potenziati per tutto l’anno.

Amos Genish, nuovo amministratore delegato di Tim

Alla conclusione della presentazione dei risultati, sono seguite alcune domande. A risaltare, sono i dubbi circa la fatturazione mensile e le perdite subite da TIM negli ultimi mesi per questa ragione. Amos Genish ha commentato la situazione parlando di un impatto certamente negativo per le casse di TIM, pari a decine di milioni di euro, che perdurerà verosimilmente fino al secondo trimestre. Tuttavia, già dall’ultimo trimestre del 2018, l’amministrazione è convinta che i risultati negativi verranno mitigati dalla crescita di TIM in termini di ricavi e ARPU.

Domande anche sulle relazioni tra Amos Genish e il nuovo board costituito per il piano industriale 2018-2020. Il CEO di TIM ha riferito di essere rimasto colpito dalle qualità dirigenziali dei membri del consiglio, e si dice sicuro del fatto che tutti navigheranno verso la stessa direzione, al fine esclusivo di creare valore per la società.

Per quanto concerne invece le numerose domande relative alla multa di 74 milioni di euro e alle conseguenze in caso di fallimento del ricorso, Amos Genish ha risposto vagamente, affermando che la società è sicura di essere nel giusto e provvederà a far valere le proprie ragioni.

Ma la domanda più interessante riguarda forse la gestione dell’operatore virtuale Kena Mobile. Amos Genish ha affermato che il secondo brand di Tim ha al momento 350.000 utenti, con un canone mensile compreso tra i 5 e i 10 euro, e un’offerta altamente segmentata, che permette di approcciarsi a diversi profili di clientela. Fino ad ora, i risultati sembrano molto positivi e ci si aspetta che il valore complessivo vada crescendo velocemente nel tempo.

Per quanto concerne invece l’imminente arrivo di Iliad, TIM ritiene che, quantomeno nel breve e medio periodo, l’impatto sul mercato non sarà particolarmente preoccupante. Per il lungo periodo, è impossibile fare previsioni.

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